
Versilia, 4 aprile 2023 – Un caso di influenza aviaria è stato rilevato dalla Asl Toscana Nord Ovest in un allevamento rurale di Pietrasanta.
La “zona rossa”
Secondo il Dipartimento di Prevenzione–Area omogenea di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria dell’Asl il caso individuato è stato provocato con molta probabilità da uccelli migratori. E’ scattato dunque il protocollo per il contenimento della diffusione del virus: è stata istituita nell’area intorno all’allevamento una zona di protezione del raggio di tre chilometri e una zona di sorveglianza del raggio di 10 chilometri dall’allevamento sede dell’infezione. Ricadono nella zona di sorveglianza in tutto o in parte Viareggio e tutti i comuni della Versilia (Massarosa, Camaiore, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Forte dei Marmi) e una piccola parte del comune di Montignoso (Massa Carrara).
Cosa fare
"E’ richiesta la collaborazione di tutti, per contenere la circolazione del virus tra gli animali – spiega l’Asl – Agli allevatori commerciali interessati sono fornite specifiche e precise disposizioni. Agli allevatori per autoconsumo si raccomandano poche e semplici regole da osservare, tra cui: mantenere per quanto possibile gli animali al chiuso per evitare il contatto con gli uccelli migratori; non lasciare l’acqua di abbeverata e il mangime esposti all’ambiente esterno; impedire l’accesso ai selvatici, ai cani e ai gatti; non permettere l’ingresso in allevamento a persone estranee; non portare fuori dall’allevamento animali o oggetti venuti a contatto con animali. E’ raccomandato inoltre l’utilizzo di indumenti e calzature dedicate all’uso esclusivo dell’accudimento del pollame allevato”.
I sintomi
"Si raccomanda – dice ancora l’Asl – di prestare attenzione a eventuali sintomi di malattia fra gli animali allevati (mancanza di appetito, diarrea, abbattimento o morte improvvisa ) o mortalità anomale. I casi sospetti devono essere segnalati al Servizio veterinario competente. La tempestività della segnalazione di sintomi o mortalità sospette nel pollame o altri avicoli è fondamentale per evitare la trasmissione del virus ad altre popolazioni animali. Tra le misure più importanti istituite nelle zone di protezione e sorveglianza ricordiamo: il divieto di tenere fiere, esposizioni, mercati, mostre e vendita ambulante di pollame o volatili e il divieto di rilascio di volatili per ripopolamento faunistico venatorio”.
Nessun rischio per il consumo della carne
L’Asl ricorda infine che il consumo delle carni di pollame e delle uova non rappresenta alcun rischio per l’uomo.