MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

In aula dopo gli scossoni. Il ponte della discordia e la mozione su Miracolo: "Sarà un voto palese"

Il 29 settembre si riunisce il consiglio comunale dopo la mossa di Zappelli. Tra i temi anche la proposta di biasimo contro il presidente del Pucciniano. Scaturita dallo scontro, finito in tribunale, col Circolo Velico sul lago.

Il 29 settembre si riunisce il consiglio comunale dopo la mossa di Zappelli. Tra i temi anche la proposta di biasimo contro il presidente del Pucciniano. Scaturita dallo scontro, finito in tribunale, col Circolo Velico sul lago.

Il 29 settembre si riunisce il consiglio comunale dopo la mossa di Zappelli. Tra i temi anche la proposta di biasimo contro il presidente del Pucciniano. Scaturita dallo scontro, finito in tribunale, col Circolo Velico sul lago.

Tutto e il contrario di tutto. Negli ultimi giorni la politica viareggina ha vissuto un sussulto, e tra capovolte e convergenze più o meno insospettate ha riservato diversi colpi di scena che potrebbero incidere sul futuro delle alleanze in vista della amministrative 2026. Dalla candidatura regionale del capogruppo di maggioranza David Zappelli nella lista civico-riformista a sostegno del presidente uscente Eugenio Giani, protagonista assoluto, insieme al Pd, dello scontro istituzionale col sindaco Giogio Del Ghingaro; fino al posizionamento di Fratelli d’Italia, che ormai appare sempre più distante dagli alleati della Lega viareggina e più conciliante invece con la maggioranza, "sui temi in linea col nostro programma", e "per senso di responsabilità in caso di crisi" dicono da FdI. Nel mezzo c’è stata, da parte del sindaco Giorgio Del Ghingaro, la convocazione di tre assessori, Alberici, Mei e Pierucci, annullata nottetempo; gonfiata dalle voci di un rimpasto per i malumori che attraverserebbero la giunta e dalla presenza proprio dei tre “convocati“ all’appuntamento elettoral-letterario con Giani, per la presentazione sul libro sul Granduca Pietro Leopoldo, ospitato all’Auser.

Ma, sui movimenti in corso, qualcosa di più potrebbe raccontare il consiglio comunale del 29 settembre, quando “seduti in quella sala“ (parafrasando Battisti) i consiglieri saranno chiamati al voto. Il primo dopo gli scossoni pre-elettorali. Fra i punti all’ordine del giorno, arriverà infatti anche la mozione di biasimo (una sorta di presa di distanza) presentata dalla Lega (ad eccezione del consigliere Ferrari, con le firme del Pd e di Spazio Progressista ma non di FdI) contro il presidente del Festival Pucciniano Fabrizio Miracolo. Scaturita dalla “querelle del ponticello“ per il Gran Teatro, portata in tribunale dal Circolo Velico, con un primo successo, per rivendicare il diritto al varco sul lago (che la passerella pedonale “limitava“), ed esasperata dal “caso del lucchetto“, con cui il Pucciniano ha disposto la chiusura dei cancelli di passo per i velisti ("per ragioni di sicurezza del Gran Teatro" ha spiegato l’Ente lirico), e su cui un altro giudice si esprimerà in questi giorni. E proprio il parere del Tribunale, così come i maldipancia che la situazione sul Massaciuccoli avrebbe creato in alcuni consiglieri della maggioranza, potrebbe pesare sul voto. Che sarà (salvo sorprese) palese.

Così – secondo l’interpretazione del regolamento fornita dal segretario generale del Comune – è stato annunciato ieri mattina durante la riunione dei capigruppo, "che per la prima volta in cinque anni è stata “moderata“ dal sindaco in persona, e non dal vicesindaco Alberci" sottolineano dall’opposizione. Nel corso della riunione il primo cittadino ha chiarito che la nomina e la revoca di un presidente di Fondazione (come dei consiglieri), sono comunque prerogative del sindaco; e nello specifico Del Ghingaro ha già promosso la stagione lirica firmata dall’avvocato Miracolo. Intanto il capogruppo delle Lega Alessandro Santini, che sulla mozione aveva chiesto il voto segreto, ha chiesto un ulteriore parere al Prefetto, "Dato che – ribadisce – si tratta di voto sulla persona". E sul ponticello della discordia, che ha spaccato anche il centrodestra, sarà discussa anche una mozione del Pd.