
di Eleonora Prayer
Sara Ciafardoni e il coraggio di lottare per i propri sogni. Si è appena diplomata con 100100 al liceo scientifico delle scienze applicate Galilei, la studentessa, molto conosciuta tra gli adolescenti, sia con la sua pagina Instagram, @lasarabooks, dove condivide la sua passione per la scrittura, che con quella di TikTok, @lasaracfd, dove, oltre a parlare di libri, ironizza sulla disabilità, per sensibilizzare su questa tematica che purtroppo conosce molto bene, avendo una rara malattia che fin dall’età di 8 anni la costringe su una sedia a rotelle. Ma Sara non si è mai persa d’animo, anzi ha coltivato le sue passioni per lo studio, la scrittura e la fotografia. Voleva a tutti i costi prendere il diploma e ce l’ha fatta.
L’ emozione per aver concluso il Liceo con il massimo dei voti...
"Ho dedicato tante energie allo studio e vedere i risultati premiati è stato davvero gratificante. La mia motivazione deriva da diverse fonti: ho sempre amato la conoscenza. Ho dovuto affrontare diverse sfide che hanno reso il percorso scolastico più complesso, di conseguenza ho sperimentato diverse tipologie di istruzioni: a casa, online e anche in ospedale, lontana dai miei compagni di classe. Non si tratta solo del voto che ho ottenuto, ma del fatto che ho potuto completare un percorso, nonostante le difficoltà. La scuola era la luce brillante in quei giorni difficili in ospedale. Ho imparato ad apprezzare il valore dell’istruzione. Il 100 rappresenta non solo il risultato finale, ma un traguardo che riflette la mia determinazione nel superare le sfide".
Cosa sceglierà Sara per il futuro? Continuerai a studiare?
"Penso che una Sara senza lo studio non esista, quindi continuerò con ingegneria biomedica, con la speranza di poter aiutare bambini e ragazzi con dolori cronici".
Hai avuto una vita difficile, ma non hai mai smesso di metterti in gioco...
"È vero, la mia vita non è stata priva di difficoltà, ma ho sempre cercato di trovare modi creativi per esprimermi. La scrittura è stata uno dei miei canali preferiti per farlo. Ho avuto l’opportunità di scrivere libri e spero di poter continuare a farlo. È un modo per elaborare le emozioni, condividere la mia storia e, spero, ispirare altre persone che potrebbero trovarsi in situazioni simili. La scrittura mi ha dato una voce e mi ha permesso di esprimere i sentimenti in modo autentico. Oltre alla scrittura, ho anche un profilo social (lasarabooks) dove condivido i miei pensieri e le mie passioni. È un modo per connettermi con una comunità più ampia, incontrare persone con storie simili e condividere supporto reciproco".
Da dove arriva tutta questa forza?
"Ho trovato la forza grazie a mia madre. La sua determinazione nel combattere il tumore non solo per se stessa, ma anche per me, è stata un esempio straordinario di amore materno e di dedizione. Mia madre è il simbolo della resilienza. Mi ha dimostrato che non importa quanto sia difficile la vita, dobbiamo affrontarla con coraggio e fiducia".
Che messaggio vorresti inviare ai tuoi compagni di scuola...
"Ai miei compagni di scuola e a tutti i giovani, vorrei inviare un messaggio di speranza, resilienza e fiducia in voi stessi, lo stesso che cerco di ripetermi il più possibile. Ricordate che la vostra voce e le vostre azioni possono fare la differenza. Siate consapevoli del potere che avete di influenzare il vostro ambiente e la comunità in cui vivete. Siate fiduciosi nel vostro futuro. Non abbiate paura di sognare in grande e di perseguire i vostri obiettivi con determinazione. Siate protagonisti delle vostre vite e non perdete mai la speranza".
Chi vorresti ringraziare per averti accompagnato in questo percorso scolastico?
"La preside Nadia Lombardi ha svolto un ruolo straordinario nel guidare la scuola e creare un ambiente accogliente e inclusivo. Grazie alla sua dedizione e al suo impegno, ho potuto vivere un’esperienza scolastica piena di amore, supporto e crescita. Ai professori vorrei dire grazie di cuore per tutto ciò che hanno fatto per me. Non sono stati solo insegnanti che hanno impartito lezioni, ma sono stati veri mentori".