
Il ‘sacro’ Olimpo della cartapesta. La tripletta da sogno di Allegrucci
Le tre vittorie di fila di Jacopo Allegrucci (2022-2024 con il Sognatore, Una storia fantastica e Va’ dove ti porta il cuore) proiettano il giovane carrista viareggino nell’Olimpo della cartapesta. In ottima compagnia, insieme ai grandi che hanno fatto la storia. Erano più di 25 anni che nessuno riusciva nell’impresa. Gli ultimi a farcela furono Renato Verlanti e Giovanni Menghino Lazzarini quando, a metà degli anni Novanta dettero vita a un eccezionale sodalizio artistico. La coppia s’impose ininterrottamente per 4 anni di fila dal 1994 al 1997 con Moby Dick (la gigantesca balena bianca della Dc), Vecchi fantasmi vagano sull’Europa, Il telemostro, Fate il vostro gioco, signori. Verlanti e Lazzarini vinsero anche un quinto titolo nel 1999 con American sexgate show (ricordate lo scandalo di Bush alla Casa bianca), ma la continuità di vittorie, nel frattempo era stata interrotta nel 1998 da Silvano e Alessandro Avanzini con il favoloso Dario Fo di Ma che male vi fo.
Il primo a firmare una tripletta di successi nella storia del Carnevale di Viareggio fu il grande Alfredo Pardini dal 1926 al 1928 con La favola del carnevale (ex aequo con il rivale D’Arliano), L’ultima pazzia del Carnevale e Il carnevale ai bagni. Dopo Alfredo, anche il fratello Michele Pardini è riuscito a cogliere tre successi di fila dal 1938 al 1940: il primo anno era da solo con Carnevale in fiore, gli altri due era in coppia proprio con il fratello Alfredo. E Antonio D’Arliano? Tranquilli, c’è riuscito anche lui, ci mancherebbe. Il grande Tono piazza la sua tripletta alla ripresa dopo la guerra: dal 1946 al 1948 con Serenata al chiaro di luna che firmò insieme a Francesco Francesconi, e poi con Nel tempio di Bacco ed È arrivato il maraja.
Poi bisogna attendere gli anni Sessanta per riveder triplette, quando irrompe nell’agone Arnaldo Galli, il recordman di vittorie (20) del Carnevale di Viareggio. Arnaldo va oltre il semplice tris. Fu il primo a calare il poker dal 1966 al 1969 con Non calpestate i fiori, Dove andranno gli innamorati, Quel mazzolin di fiori e l’allucinogeno. Il suo treno di vittorie venne fermato dal celeberrino Arriva Mao di Lazzarini-Lazzari e poi dalla scelta del comitato Carnevale: dopo altri due suoi trionfi nel ’71 e nel ’72 gli fecero fare un carro fuori concorso, celebrativo del Centenario del 1973: Guerra e pace. O più semplicemente la bomba, considerato il più bel carro mai realizzato. Oggi, purtroppo, quantomai d’attualità...
Un altro grande della storia del Carnevale, Sergio Baroni, il poeta della cartapesta, approfitta della momentanea assenza di Galli per piazzare tre vittorie consecutive. Nel 1973, appunto con Viareggio in vista, ma anche nei due anni successivi quando anche Galli era tornato in concorso, con La battaglia di carta e La cicala e le formiche. Arnaldo riprende in mano lo scettro subito dopo piazzando un nuovo poker dal 1976 al ’79 (I grandi in maschera, Rami secchi, Bontà loro in ex aequo con Avanzini, e Gli uffa). Insieme al fratello Giorgio piazzerà anche un altro tris fra il 1985 e il 1987 con Piangerò domani, Il rompi... balle e Un punto più del diavolo. Solo l’avvento di Gilbert Lebigre e Corinne Roger che vinsero nel 1988 con un carro su Madonna, gli impedì di fare filotto fino al 1990 (la sua ultima grande creatura, il cigno di Non si può fermare il tempo).
In questo elenco manca solo uno dei giganti della cartapesta, cioè Silvano Avanzini. Ma curiosamente sia lui che il figlio Alessandro si sono fermati a delle doppiette. Avrebbero potuto vincere anche loro 4 o 5 volte di fila se la serie non veniva fermata a metà. Ma al di là di questo entrambi, padre e figlio, hanno regalato delle costruzioni che resteranno nella storia. vedi, Jacopo, sei davvero in buona compagnia.
Paolo Di Grazia