
Il pavimento della chiesa sprofonda Al Vecchiuccio nasce un comitato
La pavimentazione della chiesina del Vecchiuccio è sprofondata di alcuni centimetri per la sua intera lunghezza e su tutta la parte lato Viareggio. Altro che infiltrazioni, umidità e legni marciti, problemi esistenti e che già da soli hanno bisogno di vigorosi interventi di recupero. A rendere disperate le condizioni della chiesina, costruita agli inizi degli anni ’60 lungo la Sarzanese diventando col tempo una delle quattro realtà ecclesiali al servizio della comunità di Valdicastello – le altre sono l’antica chiesa di Santa Maria, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Giuseppe e la pieve di San Giovanni e Santa Felicita – sono fenomeni strutturali che hanno spinto gli abitanti a formare un comitato spontaneo.
L’obiettivo è studiare a fondo lo stato di salute della chiesa del Vecchiuccio, con l’aiuto anche di professionisti, e capire insieme al parroco padre Giustino quali sono i passi da fare per sostenere l’eventuale intervento di restauro, che si preannuncia costosissimo. Argomento che ha tenuto banco pochi giorni fa durante un nuovo sopralluogo, stavolta alla presenza di alcuni rappresentanti del comitato – composto al momento da una quindicina di perosne – oltre a padre Giustino e un ingegnere. Sono entrati in pochi alla volta, per timore di “ferire“ ulteriormente gli interni.
Il riscontro è stato inequivocabile. Su tutta l’ala sud la pavimentazione è interessata da un cedimento che l’ha abbassata di alcuni centimetri rispetto alla porzione lato Massa. Insomma, la chiesa è messa male. Il timore è che la sua prolungata chiusura che va avanti ormai da una decina d’anni – le ultime funzioni erano state celebrate dal compianto don Marco Marchetti – possa diventare definitiva. Nei prossimi giorni il comitato installerà dei vetrini-spia per capire se il pavimento continua a muoversi, poi verrà deciso il da farsi.
Daniele Masseglia