Il libro scritto dallo storico Stefano Bucciarelli "Ho cercato la verità per le vittime e i lori cari"

Il libro scritto dallo storico Stefano Bucciarelli  "Ho cercato la verità per le vittime e i lori cari"

Il libro scritto dallo storico Stefano Bucciarelli "Ho cercato la verità per le vittime e i lori cari"

Come mai ha escluso l’ipotesi di una festa nel giorno dell’esplosione?

"I giornali dei giorni successivi non parlano mai di alcuna festa. E non è pensabile che ci siano stati 80 morti (40 militari e quaranta ragazze coinvolte nella festa): i corpi si sarebbero ritrovati. Grazie ai documenti le cifre sono state riportate alle giuste dimensioni".

Come mai ha scritto un libro su questo evento? Dove ha trovato le informazioni?

"Mi sono sentito in dovere di cercare la verità per le vittime e per i loro familiari. Le mie fonti principali sono state le cronache di stampa, i giornali americani “Stars and stripes“ e “Afro“ e vari archivi nazionali e internazionali".

Ha mai pensato all’ipotesi di un attentato?

"Ci sono state diverse ipotesi sull’attentato ma nessuna di queste ha avuto nessun riscontro né nell’inchiesta americana né in quella italiana".

Ci sono state discriminazioni fra Italiani e Americani?

"A parte le tensioni legate al governo della città e all’incontro tra popoli diversi, gli Americani avevano contribuito alla Liberazione dell’Italia dal fascismo, c’erano interessi comuni e da ambo le parti prevalse la solidarietà, come appunto in questa occasione".

Cosa vorrebbe che fosse costruito nel luogo dove si trovava la ex Casa del Fascio?

"A me convince l’idea di uno spazio pubblico aperto, che sicuramente può essere utile e piacevole per gli abitanti di Viareggio".