
Consegnare il progetto del nuovo carro quando il carro vecchio deve ancora bagnare il suo esordio sul viale a mare. È la strana condizione che, causa pandemia, hanno vissuto i carristi che lo scorso 30 giugno hanno presentato alla Fondazione i progetti per l’edizione 2022. Domanda classica che si sono sempre fatti gli appassionati – a maggior ragione da quando sono in vigore i bandi che in base alle classifiche regolano i meccanismi di promozione e retrocessione – è: quanto un determinato piazzamento possa influenzare il progetto dell’anno seguente? E poi è interessante sapere cosa gli stessi carristi pensano del poco tempo a disposizione per smontare un intero carro e rifarne uno ex novo. All’interno della Cittadella, comunque e per fortuna, regna l’ottimismo anche perché, è la premessa di quasi la totalità dei costruttori: "Le classifiche non influenzano ed il tempo a disposizione per il carro 2022 non è molto, ma basterà con qualche nottata in più".
"Questa situazione nuova, purché d’emergenza – premette Roberto Vannucci –, è per me elettrizzante ed intrigante; una vera e propria sfida con se stessi e porta ulteriori stimoli. Non ho mai guardato le classifiche e mai lo farò, tanto è vero che il progetto 2021 e 2022 rientrano all’interno di una trilogia che ho studiato da tempo. Il nostro compito è regalare emozioni e lo faremo sempre. Per il tempo a disposizione poi basta sapersi circondare della squadra giusta".
Parla di emozioni anche Umberto Cinquini: "Il tempo a disposizione basterà e i progetti non devono risentire delle classifiche perché l’arte è estro e fantasia. Dobbiamo e vogliamo riportare gioia e allegria alla città ed è per questo che ci diamo da fare con tante energie. Spero che tutti remino dalla stessa parte". Parla di motivazioni da ritrovare ogni volta anche Corinne Roger: "Vivremo una sorta di maratona ma è la passione che ci muove e che ci ispira, per questo non sentiremo la fatica anche se un po’ di stress questa situazione anomala ce lo lascerà. La classifica non ci ha mai influenzato, anzi noi abbiamo sempre innovato".
"I progetti – specifica Jacopo Allegrucci – nascono senza influenza alcuna. Per emozionare dobbiamo innovarci e saper rischiare con costruzioni sempre nuove e diverse. Sui tempi stretti, invece, farò di necessità virtù e inizierò appena il Carnevale 2021 sarà finito".
Il caso di Luigi Bonetti è forse il più calzante: "Se fossi stato dietro ai punteggi nel 2019 avrei fatto un carro classico che mi assicurasse una classifica buona, invece ho osato e così sono arrivato secondo. Ergo: rischiare e rischiare sempre. Nell’arte l’istinto conta molto. Un po’ di stress sui tempi ristretti ci sarà ma non sarà un problema". Alessandro Avanzini ha dalla sua l’esperienza: "Lo stress c’è ed è innegabile, ma più che sui tempi a disposizione rifletto sul momento storico che la nostra professione sta vivendo".
Luca Bertozzi e Luciano Tomei hanno così firmato due progetti di carri di Prima Categoria senza ancora mai aver fattivamente esordito nella massima serie. "Onestamente per me – ammette Bertozzi – è stato stressante e ammetto anche che ancora vivo quella fase in cui la classifica mi può in parte influenzare, ma ho cercato il più possibile di restare libero mentalmente. Riguardo ai tempi a disposizione poi credo non ci saranno problemi anche perché nel 2019 sono entrato in possesso dell’hangar il 10 di novembre. Comunque inizierò subito il carro del 2022 già dal 10 ottobre". Anche Tomei ammette un po’ di apprensione: "È tutto così anomalo e compresso che un po’ di paura addosso la sento ma il bene del Carnevale viene prima di tutto".
Sergio Iacopetti