REDAZIONE VIAREGGIO

Il declino del Piazzone. Appello dei commercianti: "Fate un passo indietro"

Le categorie economiche chiedono al Comune di rivedere il progetto "Servono interventi di riqualificazione urgente, evitando lo stallo attuale".

La recente protesta sotto le logge e il rendering del nuovo mercato

La recente protesta sotto le logge e il rendering del nuovo mercato

Le associazioni di categoria chiedono al Comune "un passo indietro" in merito al progetto di riqualificazione del Piazzone. O meglio, "avremmo voluto chiederlo ai consiglieri comunali di maggioranza", scrivono Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna al termine dei due giorni di confronti con il comitato cittadino del Piazzone e la minoranza consiliare, "ma hanno scelto di declinare la nostra richiesta". Con Francesco Giannerini, presidente di Confesercenti, facciamo il punto della situazione.

Giannerini, qual è la vostra idea per il futuro del Piazzone?

"Nel breve periodo, servono interventi per il decoro e per movimentare il mercato. La situazione è drammatica e non possiamo rimanere in stallo per 3, 4, 5 anni o chissà quanto, visto che non abbiamo una data sicura e che ci sono ancora situazioni pendenti sia in ambito urbanistico che con la Soprintendenza. Non sapendo quale sarà il futuro dell’area, chiediamo che si riporti un po’ di vita, a meno di non volere la morte naturale del centro".

E sul lungo periodo avete delle proposte concrete?

"Certo. Vorremmo una politica più ’conservativa’ al Piazzone, che mantenga e valorizzi la tradizione del mercato cittadino. Invece l’area sarà trasformata, almeno nel loggiato, in una zona dedicata al food con bar, ristoranti, paninoteche e quant’altro, e la conseguente rimozione dei chioschi e di tutto quel che fino ad oggi ha lavorato sull’oggettistica. Il mercato è sempre stato il centro di Viareggio, un’area in cui le persone si riversavano sapendo che avrebbero potuto trovare qualsiasi cosa. Con il nuovo progetto, questa realtà va a scomparire".

Secondo lei, ci son ancora degli spiragli aperti perché queste idee vengano valorizzate?

"Noi speriamo di sì. Non abbiamo mai chiuso le comunicazioni con il Comune e la speranza, sia come associazioni di categoria che come comitato di cittadini, è che si possa riaprire un confronto. Anche perché non parliamo di un intervento da poco: si tratta di un progetto nuovo, costoso e importante che una volta concluso cambierà il centro della città. Il Piazzone per come lo conosciamo da 60 anni sarà snaturato, cambierà proprio la morfologia dell’area, e non sappiamo quel che succederà dopo".

Da che punto di vista?

"Dal punto di vista dell’incidenza. Cambiando così drasticamente la morfologia del centro, non si può sapere se la riqualificazione funzionerà o meno per gli obiettivi che ci prefiggiamo. La clientela del Piazzone dedicato al food porterà via gente da altre zone della città? Quanto sarà ’vivo’ il nuovo centro? Sono tutte domande importanti e fare pronostici è impossibile, proprio per l’importanza dell’intervento di riqualificazione. Visto che ci sono famiglie che contano sul mercato per arrivare alla fine del mese, sarebbe opportuno confrontarsi".

Dunque lei pensa che il Piazzone, una volta riqualificato, possa proprio cambiare target?

"E chi può dirlo, di fronte a un cambiamento di tale portata? È una questione importante: nel momento in cui si va a intaccare il tessuto economico della città, ci dovremmo chiedere se l’operazione porterà benefici oppure no. Finché il mercato ha funzionato, avevamo un’area viva per tutto il giorno: la mattina venivano a fare la spesa, il pomeriggio gli acquisti di oggettistica, abbigliamento e quant’altro. Ma adesso? Sarà un Piazzone che di accende solo all’ora dell’aperitivo? È questo l’effetto che si vuole? Sono domande importanti su cui cerchiamo di confrontarci da mesi. Ma ad oggi siamo abbandonati a noi stessi".

DanMan