Il cuore generoso di Franco Frugoni

Franco Frugoni è stato una mosca bianca, che ha dimostrato con i fatti che l'altruismo è un tratto distintivo di molta gente. Ha dedicato la sua vita a dimostrare che nel mondo esistono persone che danno importanza al prossimo. Un esempio di vita che i suoi figli ricorderanno con orgoglio.

Il cuore generoso di Franco Frugoni

Il cuore generoso di Franco Frugoni

In un periodo in cui l’individualismo sfrenato, sempre prima l’io e il noi scaraventato giù dal podio delle priorità, è la sola ragione di vita anche di persone insospettabili, Franco Frugoni - scomparso tre anni fa, proprio in questo periodo dell’anno - era una mosca bianca. Lo dimostrava con i fatti, sia sul posto di lavoro (impiegato in una importante agenzia governativa), che nella vita di tutti i giorni, nella sua Camaiore, dove era memoria storica e interprete illuminato di quel volontariato sociale che è un tratto distintivo di molta gente che abita all’ombra del monte Gabberi. Insomma, se c’era da dividere un pezzo di pane, Franco Frugoni cominciava dagli altri. In questa rubrica domenicale sulla “gente comune”, Franco Frugoni ci sta proprio a pennello perché la sua vita - oltre alla famiglia - è stata proprio improntata cavallerescamente a dimostrare che nel mondo esistono persone in grado di dare una reale importanza al prossimo. Ci potrebbero essere decine e decine di episodi che testimoniano la sua vocazione a buon samaritano laico, sia sul lavoro che nel quotidiano: sempre con il sorriso sulle labbra, sempre con quella riservatezza che era un tratto distintivo del suo essere.

Proprio nei giorni dell’addio, arrivarono le voci e le parole di altra gente comune come lui, che lo tratteggiavano non come una persona in odore di santità, ci mancherebbe altro, ma come un uomo che di fronte ai problemi, non si nascondeva affatto. Anzi, faceva di tutto per farsi trovare in prima fila per fornire il suo disinteressato impegno e competenza professionale per trovare una soluzione. “E’ stata una fortuna incontrare una persona come lei” parole che una persona anziana, dai movimenti rallentati da un bastone, rivolse al buon Franco. “Ho fatto semplicemente il mio lavoro” fu la sua risposta, la semplicità dei piccoli fatti che rendono merito a chi li firma nell’interesse del cittadino. E’ diffusa la convinzione che se Franco non fosse stato strappato alla vita a poco più di 70 anni, il suo impegno per gli altri sarebbe continuato in tutti i modi possibili: con il tempo libero a disposizione, riempirlo - sempre nell’ottica dell’altruismo - poteva diventare... il suo nuovo lavoro. Sempre con il sorriso a illuminare il volto e la mano tesa per dire “se avere bisogno di una mano, io sono qui”. Un’altra lezione di vita, della quale i suoi figli vanno giustamente orgogliosi.