I giovani e il volontariato Sensibilità per i più deboli Ma poca voglia di impegnarsi

Illustrati i dati dell’indagine condotta dalla Croce Verde al ’Don Lazzeri-Stagi’. Dalle Luche: "Le nuove generazioni sono fondamentali per il nostro futuro".

I giovani e il volontariato  Sensibilità per i più deboli  Ma poca voglia di impegnarsi

I giovani e il volontariato Sensibilità per i più deboli Ma poca voglia di impegnarsi

Hanno voglia di mettersi al servizio dei più deboli, ma faticano ad inserirsi nei canali che consentono di impegnarsi in maniera attiva e concreta. È la fotografia dei giovani che emerge dall’indagine “Io... volontario?“, promossa dalla Croce Verde coinvolgendo le classi quarte e quinte del “Don Lazzeri-Stagi“, con i risultati presentati nella palestra del liceo artistico dal presidente dell’associazione Gabriele Dalle Luche (nella foto, a destra, insieme al docente Roberto Giansanti) e Valentina Lorenzoni, che ha curato la ricerca. "Riuscire a coinvolgere le nuove generazioni – ha detto Dalle Luche – diventa strategico per continuare ad erogare servizi indispensabili come il trasporto sanitario d’emergenza, la Protezione civile o l’antincendio boschivo, ma anche per rendere protagonisti i giovani nella costruzione di una società più equa e solidale. Far parte di una associazione di volontariato vuol dire avere spazi di autonomia per socializzare e progettare e realizzare nuove attività e nuovi servizi". Condotta lo scorso dicembre con un questionario rivolto agli studenti, la ricerca ha evidenziato come la sensibilità dei giovani verso il prossimo si scontri con una scarsa propensione ad impegnarsi in prima persona, tant’è che solo il 33,3% degli studenti si è dichiarato disponibile a fare, in futuro, volontariato.

Daniele Masseglia