I consigli degli psicologi. Ansia da esami e pagelle. Ecco come vincere le paure: "È un’occasione di crescita"

Terminate le lezioni in ogni ordine e grado, gli studenti attendono l’esito di fine anno "Se le aspettative di genitori e insegnati superano le reali risorse si innesca un circolo vizioso".

I consigli degli psicologi. Ansia da esami e pagelle. Ecco come vincere le paure: "È un’occasione di crescita"

I consigli degli psicologi. Ansia da esami e pagelle. Ecco come vincere le paure: "È un’occasione di crescita"

VIAREGGIO

Basta un numero per condizionare l’estate e, ancor peggio, la fiducia in se stessi? Talvolta sì. Soprattutto se compreso tra 1 e 5. La scuola è finita, e come un ciclone la pagelle stanno per arrivare (ormai per via digitale) nelle case delle famiglie con il carico di aspettative, di timori, di speranze. Ieri, come oggi. E per affrontare questo momento, che sigilla con un voto il percorso di un anno didattico, "È fondamentale che i genitori stiano vicini ai figli: ascoltando le loro argomentazioni, sintonizzandosi con le loro emozioni, mai banalizzando le preoccupazioni che hanno, parlando con loro con chiarezza, presenza e incoraggiamento", suggerisce la presidente dell’Ordine degli Piscologi toscana Maria Antonietta Gulino.

La presenza degli adulti risulta infatti fondamentale per gestire una fase di vita impegnativa qual è l’adolescenza, e un momento di passaggio com’è la fine della scuola. Siamo stati tutti bambini e adolescenti, e anche studenti, "E allora dobbiamo solo far riaffiorare la nostra memoria – prosegue la dottoressa Gulino – ricordarci cosa provavamo allora, i ragazzi che siamo stati, per comprendere meglio i ragazzi di oggi". E se è positivo stimolare sempre nuovi traguardi, occorre fare attenzione a non superare il limite, riversando sui figli troppe aspettative. "Perché ansia e aspettative vanno di pari passo. E se le aspettative di genitori e insegnanti superano le reali risorse dello studente – prosegue la psicologa – si può innescare un circolo vizioso controproducente per il suo benessere, facendo crescere l’ansia da prestazione. Ogni alunno deve poter fare e impegnarsi per quel che può, cercando di migliorarsi, ma affrontando ogni step sostenuto dalla famiglia e dalla scuola perché possa raggiungere il suo migliore risultato, in base alle sue risorse, al contesto familiare in cui vive e al suo personale periodo storico".

Risulta fondamentale "tener presente che ogni studente è un mondo a sé" continua la presidente dell’Ordine. "E non dobbiamo omologarli alle nostre aspettative di adulti, ai nostri desideri per loro, piuttosto dobbiamo incoraggiarli ad essere e diventare gli adulti che vorranno diventare, rispettandone attitudini, capacità, desideri e sostenendo i loro sogni. La vicinanza e il sostegno di genitori e insegnanti riducono i livelli di ansia dello studente e consentono di andare verso il futuro tutto da costruire, senza blocchi di paura, e sottoscrivendo in prima persona il proprio progetto di vita".

Ma come di può gestire poi un brutto voto o una bocciatura? " "Sicuramente non va vissuto come allarme o un fallimento totale per la famiglia e lo studente, Il voto – risponde Gulino – non deve essere visto come una pura equazione matematica, ma come un’occasione di riflessione personale, familiare, scolastica, un’opportunità per conoscersi meglio". "Per aiutare genitori, alunni e i docenti anche in questa fase sarebbe utile lo psicologo scolastico, ma – conclude la presidente dell’Ordine – ancora non è presente in tutti gli istituti".