
Nata come relazione mercenaria ha rischiato di trasformarsi in tragedia se i carabinieri non fossero intervenuti in maniera tempestiva arrestando colui che non accettava più di essere respinto dall’escort di 25 anni di cui si era invaghito tanto da voler “risolvere“ la questione armato di coltello. A finire in carcere con l’accusa di atti persecutori aggravati dall’uso delle armi è un pietrasantino di 65 anni, fermato pochi giorni fa dai carabinieri di Carrara sotto l’abitazione del fidanzato della giovane con addosso un coltello a serramanico con 30 centimetri di lama, epilogo di una vicenda fatta di persecuzioni e pedinamenti. I due si erano conosciuti su un sito di incontri, con il 65enne che si è più volte intrattenuto con lei nascondendo i suoi sentimenti. A lungo andare la conoscenza è diventata assillante e molesta, fino alla denuncia per stalking che la vittima ha presentato ai carabinieri di Carrara.
L’uomo ha perso la testa al punto da pretendere che la ragazza stesse alla larga dagli altri clienti per incontrare solo lui e andava su tutte le furie quando saltava un appuntamento. Non l’ha lasciata in pace neanche quando lei ha smesso di fare la escort dopo aver trovato un lavoro dignitoso e una relazione sentimentale stabile. Ai militari ha raccontato che da quando aveva conosciuto quell’uomo le erano capitate disavventure che l’avevano insospettita, tra cui l’incendio dell’abitazione dove abitava a Marina di Massa e qualche settimana dopo la sparizione del cellulare che utilizzava per fissare gli appuntamenti con i clienti, oltre alla sensazione di essere perennemente controllata dato che lui si era spacciato per un appartenente alle forze dell’ordine facendole credere di poter sapere tutto della sua vita privata. La 25enne si è sentita ancor più perseguitata quando ha scoperto che qualcuno stava continuando ad usare lo stesso numero che le era stato rubato per inviare messaggi minacciosi a molti contatti memorizzati su quel telefono, tra cui il datore di lavoro che l’aveva assunta. Dopo l’ennesimo rifiuto della ragazza ad incontrarlo, il 65enne è andato a Carrara in auto e l’ha cercata ovunque, compreso il posto di lavoro e la casa del fidanzato, minacciandola per telefono di rivelare a tutti il modo in cui “arrotondava”. Ma i carabinieri lo stavano tenendo sotto controllo e lo hanno fermato sotto la casa del fidanzato, trovandogli addosso il coltello e, a casa sua, un fucile, munizioni illecitamente detenute e un dispositivo simile al taser che emette scariche elettriche ad alto voltaggio. All’udienza di convalida dell’arresto si è avvalso della facoltà di non rispondere, dopo di che il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.