
La mobilità ciclabile a Viareggio ha fatto indubbiamente notevoli passi avanti negli ultimi anni rispetto a quella veicolare (carenza endemica di parcheggi) e pedonale (ostacoli soprattutto per che ha problemi di deambulazione): dalla prosecuzione della ciclopista tirrenica ad altri percorsi, ultimati o in via di realizzazione all’interno della città sono ormai parecchi i chilometri di corsie dedicate alle due ruote. Aumentando i tratti emergono però alcune criticità alle quali sarebbe necessario far fronte anche perchè questi percorsi hanno un duplice utilizzo: mobilità dei cittadini in sostituzione dell’auto e crescente valenza in chiave turistica. Per la parte nord della città, se le piste di più recente realizzazione (passeggiata, vie Marco Polo e Vespucci, ad esempio) sono in ottime condizioni e con buona segnaletica, quelle più datate necessiterebbero di manutenzione. Alcni esempi: in quella che costeggia via Zara fra via Fratti e Buonarroti l’asfalto architettonico ha spazi sconnessi che non sono l’ideale per le biciclette; quella lungo via Fratti fra via Zara e Marco Polo, dopo oltre 20 anni, ha perso totalmente la suggestiva illuminazione a raso e ha tratti di cordoli deteriorati. A proposito di questo tratto, la pavimentazione risulta molto più resistente di quella in asfalto colorato e forse sarebbe da preferire in futuro anche altrove. Sempre in via Fratti sembra imminente l’inizio dei lavori per il tratto fra via Vespucci e Marco Polo, mentre manca ancora quello fra Lido di Camaiore e via Zara, unico a doppio senso di circolazione delle auto e più pericoloso per i ciclisti. Passando al tracciato che viaggia accanto alla terrazza della Repubblica fino a Lido di Camaiore, si attende che vengano resi meno pericolosi i cordoli rialzati, magari quando verranno restaurati i fatiscenti giardini. Altri possibili miglioramenti potrebbero essere il delimitare i percorsi ciclabili e pedonali in via Fratti (da via Vespucci e Garibaldi) dove spesso le due forme di mobilità non coesistono al meglio. Da segnalare il tratto di piazza Puccini che, una volta non ammesso dalla Sovrintendenza l’asfalto architettonico, assomiglia ai tratti in pavè della Parigi Roubaix, tanto che spesso ciclisti e pedoni si scambiano le rispettive corsie. Infine una notazione che riguarda le strade prive di ciclabili: molte di esse sono penose per i ciclisti a causa di un fondo decisamente sconnesso con riparazioni mal fatte che si sono accumulate nel corso degli anni, ultime in ordine di tempo, quelle per la fibra (esempi in tratti delle vie S. Andrea, Maroncelli, Zara, Pascoli).
Giulio Arnolieri