"Giani sacrifica i territori toscani" Il sindaco: è un problema politico

Faccia a faccia con Del Ghingaro all’indomani della nomina del commissario all’Autorità portuale

"Giani sacrifica i territori toscani"  Il sindaco: è un problema politico

"Giani sacrifica i territori toscani" Il sindaco: è un problema politico

di Tommaso

Strambi

Nei palazzi della politica la grammatica istituzionale non è mai un optional. Bisogna conoscerla, anche nei piccoli dettagli. A cominciare dalle parole. Che pesano. Sempre. E Giorgio Del Ghingaro, che ormai li abita da decenni, lo sa. Per questo all’indomani della decisione del governatore della Toscana, Eugenio Giani, di nominare commissario l’architetto Alessandro Rosselli nonostante la sentenza del Tar abbia annullato gli atti di nomina fatti dallo stesso Giani – per non aver "rispettato la legge regionale che impone l’intesa forte" –, torna ad intervenire. Lo fa con alcuni post sui social ("Poveri noi) e incontrando La Nazione, a margine dell’inaugurazione del nuovo sportello Informagiovani al Palazzo delle Muse. "Il nodo a questo punto – osserva Del Ghingaro – è sia politico che giuridico. E l’atteggiamento autoritario del Governatore non è certo un bel viatico dopo la sentenza dei giudici amministrativi".

Ci spieghi.....

"Con l’atto di nomina del commissario Rosselli, il presidente Giani si è assunto una bella responsabilità".

Avrà voluto dare continuità all’Autorità Portuale dopo che il Tar ha annullato gli atti di nomina precedenti?

"Infatti. E non è bello, visto che il Tar ne ha decretato l’illegittimità. Ma siamo solo alla punta di un iceberg. Quella di una violazione di legge e di un’offesa ad un territorio nella sua più grande infrastruttura. Con quell’atto Giani ha voluto sottolineare che la governance dell’autorità portuale deve essere nelle mani della Regione e, invece, l’Amministrazione comunale di Viareggio e la città pretendono, sottolineo questa parola, che sia nelle loro mani".

Perché?

"Perché questa infrastruttura si deve integrare con l’intera città e con il territorio. Non a caso la legge prevedeva e prevede che ci sia un accordo nella nomina del segretario generale, che è la figura che gestirà tutte le autorizzazioni portuali".

E questo è un problema?

"Certamente. Anche perché io mi chiedo che fine faranno le autorizzazioni fin qui concesse. E, soprattutto, che fine faranno le delibere sulle quali noi ci siamo opposti, votando in maniera contraria. A cominciare dal piano triennale delle opere?".

Che idea ha?

"I nostri legali sono a lavoro e ci diranno quello che ci sarà da fare e noi lo faremo".

Su questo, però, non c’è già la sentenza?

"Il nodo giuridico si è concluso in maniera pesantissima nei confronti della presidente della Regione. Lui ha voluto forzare e i giudici ne hanno sanzionato duramente l’operato annullando gli atti dai lui adottati. In altre parole ci ha preso dieci".

È un tema di grammatica istituzionale?

"Esattamente. Giani non può avere questo atteggiamento nei confronti di un’istituzione come il Comune di Viareggio: un atteggiamento che non è autorevole, ma autoritario. Anche perché le leggi, come abbiamo visto, gli vanno contro".

Bene, quindi c’è un problema politico?

"Sì e non credo che riguardi solo Viareggio. Questi continui contenziosi che Giani apre con i territori (l’ultimo con Prato, territorio molto più grande di Viareggio) non credo che aiutino lo sviluppo di un’azione di governo che ad oggi non mi sembra così brillante. Per avere un’azione forte di sviluppo di tutte le realtà servono accordi e collaborazioni prescindendo dai colori".

In effetti il caso di Prato è significativo...

"Non c’è dubbio. Anche se occorre chiarire che anch’io ho contribuito al successo elettorale di Giani. Non è quindi che io sono un suo oppositore. Il problema, ripeto è politico".

A maggior ragione se parliamo di Prato, uno dei pochi capoluoghi governati dal Pd, lo stesso partito di Giani....

"Quindi non ci si deve basare tanto e solo su Viareggio. Ci si deve basare sui malesseri, sui mal di pancia, sulle situazione critiche che i territori governati dallo stesso partito che governa la Regione stanno evidenziando in questi ultimi mesi. Vuol dire che c’è un problema molto più complesso. E questo non può che essere risolto a livello politico".

Sta chiedendo una verifica alla maggioranza regionale?

"Non io ma quanto sta accadendo lo impone. Mi sembra che ci sia necessità di un po’ d’olio perché gli ingranaggi appaiono piuttosto ossidati".

Cosa pensa che accada?

"Mi auguro, soprattutto, che ci sia un atto di umiltà e che il presidente venga a Viareggio oppure ci inviti in Regione per parlare di una nomina che deve essere necessariamente concordata. Serve una figura che sia, però, competente. Non una figura di rincalzo. Noi vogliamo giocare in serie A".

E i bilanci non approvati?

"Questo è un altro tema delicatissimo. Noi abbiamo già informato le autorità competenti".

Ma senza bilanci com’è possibile portare avanti l’attività dell’Autorità Portuale?

"È fuori dal mondo. Ci sono dei termini che vanno rispettati e non lo sono stati. A me preoccupa molto di più il piano triennale delle opere".

Perché?

"Innanzitutto perché non è concordato con il Comune di Viareggio sul cui territorio ricadono e, poi, perché non tiene conto degli accordi sottoscritti dalla Regione quando era governata da Enrico Rossi. Accordi che il presidente attuale aveva dichiarato di non conoscere, ma credo che adesso avrà avuto tempo di documentarsi. Nel piano triennale delle opere devono trovar posto investimenti fondamentali per Viareggio e cioè la riqualificazione della Madonnina, il triangolino e l’asse di penetrazione. Di cui nel piano Rosselli non ce n’è la minima traccia".

Intanto il settore della nautica viaggia a gonfie vele. Cosa dicono gli imprenditori?

"Dopo la sentenza ho ricevuto delle telefonate, peraltro molto gradite di imprenditori di primissimo piano, che mi hanno manifestato soddisfazione per la sentenza. L’imprenditoria è in una fase di sviluppo enorme. Ha bisogno di risposte veloci, non ha bisogno di questi giochetti assurdi della vecchia politica. E credo proprio che farà sentire la propria voce".