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Giacobbe testimone del tempo: "Signora mia, che anni favolosi"

Il cantante ancora protagonista nelle serate in giro per l’Italia ma anche all’estero, con una hit eterna

Giacobbe testimone del tempo: "Signora mia, che anni favolosi"

di Enrico Salvadori

VIAREGGIO

Faceva impazzire le ragazzine ma anche le bellezze più mature. La sua "Signora mia" era immancabile come lento in ogni festa in casa o nelle balere. Sono cinquant’anni esatti dall’uscita di questa hit e Sandro Giacobbe è sempre sul palco, con il solito entusiasmo. Sia che ci si trovi in Italia ma anche in Spagna e in Sudamerica dove è popolarissimo. Le estati di 40-50 anni fa, le estati di oggi. E’ cambiato tutto ma lui c’è.

Sandro, poche settimane la festa per ‘Signora mia’, ora una stagione balneare che la vedrà protagonista. Testimone della continuità in un mondo di meteore...

"Sono stato testimone di un periodo irripetibile. Anni 70-80, la spensieratezza, la voglia di divertirsi. Tanti mi chiedono se quei tempi torneranno e la risposta scontata è no. Mi ritengo fortunato perché abbiamo costruito qualcosa di importante in un periodo fantastico anche se c’erano problemi di altro genere. Prendevamo il testimone dalla generazione di ‘Sapore di mare’ e lo abbiamo fatto declinando la musica in tanti modi: melodico, cantautorale, rock. Se vengono ancora in tanti ai nostri concerti e si divertono vuol dire che abbiamo lavorato bene".

La Toscana estiva e la Liguria al centro della popolarità di Sandro Giacobbe…

"In Liguria ci sono nato e ci vivo. Sul litorale spezzino mi sento come a casa mia. Il mio primo palcoscenico a 17 anni nel 1967 fu al Festival dei due mari di Viareggio. Ero con mio papà a bordo di una 850 e ci mettemmo 3 ore per arrivare da Genova. Il meeting della Cgd, la mia casa discografica, per il lancio di ‘Signora mia’ fu alla Bussola dove si respirava l’aria del tempio della musica. Poi Oliviero ai Ronchi, il Pirata a Marina di Massa, Il Cardellino a Castiglioncello, la Maremma. Per non parlare di Montecatini. Pippo Baudo mi volle a Serata d’onore. Presentai ‘Sarà la nostalgia’ altro pezzo che ha venduto milioni di dischi".

Un anno e un’estate che sono scolpiti nel ricordo…

"Il 1976 fu indimenticabile: 110 concerti in neanche 4 mesi con appuntamenti anche doppi e tripli nello stesso giorno. Alla fine dell’anno totalizzai 250 serate, rimasi quasi un mese in sala di incisione e andai negli States. Era un mondo della musica con ribalte incredibili specialmente in estate: Festivalbar, Disco per l’estate, Vota la voce, Gondola d’oro. I jukebox avevano un effetto moltiplicatore. Sanremo, in cui sono stato protagonista, era un po’ spalmato tutto l’anno".

Ha profondo rispetto per le nuove generazioni musicali.

"I giovani oggi hanno grandi possibilità a livello tecnologico e di organizzazione che noi non avevamo. Ultimo, Tananai, Emma, Angelina Mango mi piacciono tantissimo. Presentano prodotti nuovi nel segno della grande musica italiana".

E programma il futuro...

"Sono sempre in attività, scrivo pezzi e arrangiamenti, la musica è nel mio Dna. Ho ancora voglia di farmi apprezzare non solo in Italia ma anche in Spagna, in Cile e in tutto il Sudamerica. Christian Castro, il figlio dell’attrice Veronica Castro, ha rivisitato la mia ‘Io vorrei’ che portai a Sanremo nel 1990 e sta spopolando".