"Gesto violento oltre ogni limite. Abbiamo perso l’etica della civiltà. In giro una barbarie spaventosa"

L’ex sindaco di Verona Flavio Tosi (Fi): "Non possiamo vivere nel Far West"

"Gesto violento oltre ogni limite. Abbiamo perso l’etica della civiltà. In giro una barbarie spaventosa"

Una donna della comunità marocchina deposita un fiore dove è morto Nouridine

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Un episodio, e un gesto, violento, cruento, che segna un precedente, raccapricciante e inammisibile per una società civile come la nostra. Lo descriveva così, l’eurodeputato di Forza Italia Flavio Tosi, solo pochi giorni fa, l’omicidio di Nourddine Naziki. Come un caso che non può, e non deve, passare impunito.

Signor Tosi, molti, però, almeno sui social, sembrano stare dalla parte di Cinzia Dal Pino..

"I social non sono una pietra di paragone della società, ma c’è quasi sempre il peggio del peggio. La larga maggioranza della popolazione non la pensa come viene scritto. Chiunque abbia un minimo di ragionevolezza e buon senso non può accettare questa cosa: vedere un video del genere è raccappricciante".

Cosa direbbe a chi sostiene che Nourddine si è meritato la morte?

"Questi commenti sono inammissibili, perché io posso solo sperare che quella signora fosse fuori di sé per aver compiuto un gesto del genere, e spero che, a mente serena, sia inorridita da quello che è successo. Ma chi è estraneo al fatto e, dall’esterno, vede e commenta in questa maniera, dà un’idea di una barbaria sociale spaventosa".

Fa passare l’idea che esiste, e vada bene, anche una “giustizia fai da te“?

"È giustizia fai da te. Io sono tutt’altro che buonista, da sindaco mi chiamavano “lo sceriffo“, ma qui si è andato oltre ogni limite".

E perché si è arrivati a questo punto?

"È peggiorata la società. C’è un dato di fatto, oggettivo, che chi molto spesso si comporta male non viene punito adeguatamente. Se non fosse finita in questa maniera, il rapinatore non sarebbe andato in galera. Ma questa è una responsabilità del legislatore. Quello che servirebbe, al di là di pacchetti sicurezza per l’occupazione delle case e i rave party etc, è una vera rivisitazione del codice penale, perché c’è un dato di impunità per chi delinque. E questo è un dato di fatto".

Un sentimento di impunità l’ha provato anche la signora Dal Pino quando ha investito il suo rapinatore?

"Io non credo. Penso che per fare un gesto del genere tu debba aver perso la testa, perché, alla fine, pagherà con il carcere. Si tratta di omicidio, e una persona di buon senso credo, e spero,arrivi a pensare che anni di carcere non valgono una borsa".

Questa storia secondo lei riflette due facce della società, l “invisibile“ e l’imprenditrice?

"Non è un invisibile, ma un criminale. Ma anche se lo era, ammazzarlo è un atto barbaro, in una società civile. Ci siamo conquistati la civilità in cui viviamo, ma così diventa peggio del Far West".

Quale sarebbe la soluzione?

"La certezza della pena, perché non c’è e dunque le persone si fanno giustizia da sole, per sostituirsi allo Stato inefficace di fronte a questi fenomeni. Siamo trascinati in una deriva sociale, perché anni fa cose del genere erano impensabili".

E cos’è cambiato?

"I valori. L’etica di una volta per alcuni esiste ancora, e per altri no. Ad esempio, io ho una pistola sul comodino, e se uno entra in casa, posso difendermi. Un conto è difendersi legittimamente, un conto è ammazzare in quel modo".

Sono intervenute anche le sorelle di Nourddine, chiedendo giustizia per la morte feroce a cui è stato sottoposto il fratello. Cosa pensa delle loro parole?

"Sono legittimate a dire ogni cosa, perché penso provino un dolore incolmabile. Non si può nemmeno commentare quello che dice una persona disperata. Hanno subito un torto mostruoso".

Gaia Parrini