García Lorca, il poeta della libertà. L’omaggio teatrale di Ornella Giusto

Stasera, nel Chiostro di Sant’Agostino, l’attrice porterà in scena lo spettacolo che racconta la vita dell’artista

García Lorca, il poeta della libertà. L’omaggio teatrale di Ornella Giusto

Stasera, nel Chiostro di Sant’Agostino, l’attrice porterà in scena lo spettacolo che racconta la vita dell’artista

La sua prima poesia, “Donna, donna mia“, dedicata a sua madre, l’ha scritta quando ancora era piccola, a Catania, circondata dai libri della nonna e da una sensibilità artistica che, Ornella Giusto (nella foto), la Rosalia della soap Rai “Il Paradiso delle Signore“, non poteva non ereditare, sbirciando e leggendo, tra quelle pagine, anche quelle di colui che, adesso, con il suo tour a teatro, lei stessa definisce “Il poeta della libertà“, Federico Garcia Lorca, che, questa sera, porterà, alle 22, nel Giardino Barsanti, al Festival La Versiliana.

Ornella, come si è approcciata alla figura di Lorca?

"Tutto è nato nel periodo della pandemia. Avevo iniziato a studiare flamenco, e rileggendo le sue poesie ho cominciato a fare ricerche su di lui, avvicinandomi sempre di più alla sua storia e alla sua sensibilità, che mi ha colpito per la grandezza d’animo. Ed è su questo che ho improntato lo spettacolo: non solo l’artista, ma Garcia Lorca come essere umano".

E come lo ha strutturato?

"Come se ci fosse un’attrice che lo racconta, e fosse lui stesso in prima persona. Ci sono momenti in cui mi distacco dal leggio, momenti poetici e intervallati dal flamenco, in un ballo improvvisato, perché Lorca diceva che l’artista deve improvvisare. A me rende libera e, lui, parlava di libertà. Ho cercato di riportare tutto quello che faceva nel passato, quindi anche difendere l’arte, gli ideali, per entrare dentro l’animo del poeta, a prescindere dal periodo storico".

Come ha scelto le poesie inserito nello spettacolo?

"Mi rispecchio molto nell’animo di questo poeta. Penso di essere una donna forte, con delle fragilità. E ho scelto delle poesie che sentivo un pochino di più, cercando di dare importanza ad ogni verso e parola. Lorca, ad esempio, parla spesso di natura, un luogo dove ti riossigeni e ti senti libero, dove riesci ad ascoltare i silenzi, e trovare la forza per esprimerli".

La musica, invece, che ruolo ha?

"La musica impera. Musica e poesia, come danza e poesia, camminano insieme e danno forza allo spettacolo. Il flamenco ma anche Schubert, Schumann, Chopin, perché Lorca, dal pianoforte alla chitarra, ha vissuto dentro la musica. Poi ci sono ritmi, tempi e silenzi che sono fondamentali per essere empatico e delicato con il pubblico".

Sarà, infatti, con il pubblico, una specie di conversazione intima.

"Cerco di portarli per mano, in questo viaggio, perché gli spettattori stessi si riconoscano. Ogni persona è un essere umano e ciascuno lo specchio dell’altro. E se un attore sente veramente quello che recita, arriva, anchedall’altra parte".

Gaia Parrini