PAOLO DI GRAZIA
Cronaca

Film osé per i bimbi delle medie, scoppia la bufera su un insegnante

Genitori imbufaliti: "Le nostre figlie sono rimaste scioccate"

Studenti in piazza martedì

Viareggio, 18 maggio 2016 - La pellicola affronta il tema della sessualità dei giovani. E fin qui nulla di male. Ma trasmetterla in una classe di dodicenni, in seconda media, ha trasformato immediatamente questa proiezione nel "film dello scandalo". Sotto accusa un insegnante della scuola media Rosso di San Secondo che nei giorni scorsi ha fatto vedere il film ‘Short Skin’ ai ragazzi di una classe di seconda media. Suscitando le risentite proteste dei genitori che, quando l’hanno saputo, hanno informato il consiglio di classe e la preside Maria Aurora Trasatti. Invitandoli a prendere gli opportuni provvedimenti.

"Quello che è accaduto – dicono i genitori che si tengono in contatto tramite una chat – è di una gravità inaudita. Non possiamo mandare i nostri figli in una scuola dove fanno vedere film al limite della pornografia. Non lo possiamo permettere e vogliamo capire bene cosa è successo. Al momento della proiezione ci sono state delle bambine che sono uscite di classe, altre che si sono tappate gli occhi, mentre ai maschietti il professore avrebbe detto di non dire nulla".

Lo scandalo è venuto fuori solo nel tardo pomeriggio di ieri perché le bambine stesse, forse spaventate di quello che stava succedendo o per la vergogna e l’imbarazzo, non avevano il coraggio di dire a casa quello cui avevano assistito. Poi quando è stata fatta una mezza parola, è stato un fiume in piena. Inarrestabile. Di sdegno e arrabbiatura generale.

"Non si capisce quale funzione didattica abbia tutto questo – continuano a ripetere i genitori comprensibilmente imbufaliti -.Questo professore fa vedere un film ogni settimana. E francamente non riusciamo a capire la funzione didattica di tutto questo. Fra l’altro l’educazione sessuale viene insegnata in terza media, mentre qui parliamo di ragazzini e ragazzine che frequenta ancora la seconda".

Ovviamente i genitori non intendono fermarsi qui. Una delegazione di mamme andrà questa mattina a parlare con la preside. Ma vorranno anche incontrare il professore sotto accusa e chiedere a lui il moltivo di quello che ha fatto. "E non ci fermeremo qui – tuona una delle mamme più adirate – . Non so cosa faranno le altre, ma io sono comunque pronta a denunciare la cosa alle autorità perché indaghino su quello che è successo nella classe di mia figlia. Non voglio che si ripeta più né qui da noi, né altrove. Andate a vedere anche semplicemente il trailer di quel film e capirete immediatamente che non è adatto ai bambini". In effetti la pellicola nelle sale è vietata ai minori di 16 anni sia per il tema trattato (i problemi al prepuzio di un adolescente che gli limita l’attività sessuale) che per le immagini abbastanza esplicite. Comprensibile il risentimento dei genitori che chiedono spiegazioni all’autorità scolastica.