di Ciro Vestita
A giorni ci saranno nei mercati i Fichi d’India frutti da sempre misconosciuti e poco apprezzati. Arrivarono in Italia non per i loro meriti nutrizionali ma per motivi “bellici”. Nel 1600 i soldati inglesi ormai all’apice della loro potenza ebbero come divisa la Giubba rossa, divisa dal forte impatto cromatico, con un unico problema: la tinteggiatura rossa veniva fatta con il Cinabro, un colorante mercuriale molto tossico; esso infatti creava nei soldati gravi patologie cutanee da contatto. Un chimico messicano consiglio’ allora di usare una cocciniglia rossa che, spremuta, dava un bel colore rosso ;trattavasi del Carminio colorante naturale. Questa cocciniglia era un parassita dei ficodindia e quindi gli inglesi dal Messico fecero arrivate milioni di piantine che popolarono ben presto il bacino mediterraneo. Finalmente quindi tutte le giubbe rosse furono colorate con il carminio. Piano piano ovviamente questi frutti vennero con successo usati per scopi alimentari Da allora, infatti, tutti i nostri contadini dalla Sicilia all’Elba si sono cibati di questi fichi,frutti meravigliosi ricchi in potassio e magnesio minerali essenziali soprattutto per gli sportivi. I fichi d’india hanno anche altri meriti, quelli ad esempio di avere pochissime calorie. Mangiare alcuni di questi frutti prima di pranzo e cena vuol dire saziarsi fortemente e quindi mangiare meno ai pasti cosa molto utile per i soggetti a dieta. Ma i meriti sono anche altri ,quelli ad esempio di regolarizzare l’intestino e combattere la stipsi. Per chi ami la medicina naturale può seguirmi tutti i giorni dal lunedi al venerdi fino a settembre nella trasmissione Camper in Viaggio su Rai 1 alle 12 e 20. I temi affrontati saranno quelli legati alla sana alimentazione e alle cure con le erbe. Buona visione.