Chi ha pagato una sostanziosa quota dello spazzamento e dei servizi ambientali a Camaiore svolti e non riscossi da Sea Ambiente dal 2017 al 2019, anno in cui l’ex sindaco Alessandro Del Dotto uscì dalla società per passare a Ersu? "I viareggini", afferma Giorgio Del Ghingaro. E aggiunge: "Sulla loro tariffa ha pesato anche il danno di 4 milioni arrecato dall’uscita di Camaiore. Abbiamo dovuto accantonare prudenzialmente 3,8 milioni per le cause intentate da Sea Ambiente a quel Comune". Man mano che l’amministratore unico della società dei rifiuti vince le cause, i soldi rientrano nel bilancio operativo. Ma da tempo l’Ato Costa e il suo gestore unico sono sul piede di guerra. E vogliono la revoca di Miracolo "perché non accetta una transazione con Camaiore che per noi sarebbe disastrosa".
Il sintetico riassunto dei fatti è questo. Miracolo diventa amministratore unico di Sea Ambiente e trova fatture impagate da Camaiore negli anni precedenti alla sua nomina, 2017 e 2018. Fa emettere decreti ingiuntivi dal tribunale, Camaiore fa opposizione e iniziano i processi civili. L’ex sindaco Del Dotto annuncia che i servizi di Sea non sono buoni, esce dal capitale sociale e passa ad Ersu. "Risparmiamo 1 milione all’anno", dice. Poi arrivano le prime sentenze. Quanto ai servizi ambientali e allo spazzamento, il giudice riconosce a Sea circa 1,5 milioni. Quanto ai danni, la causa da 4,5 milioni è in corso: Sea ha perso il primo round, ma in appello si sta profilando una possibile vittoria parziale, per una somma inferiore al richiesto ma pur sempre importante. Nel frattempo, Camaiore propone una transazione: ridurre il debito dei servizi da 1,5 a 1,2 milioni (meno 20% circa); e annullare la causa per danni. In totale, Sea Ambiente dovrebbe rinunciare a 4,8 milioni. E siccome nel capitale della società c’è solo il Comune di Viareggio, ecco che anche questi soldi verrebbero coperti dai viareggini tramite la Tari (per lo meno la quota accantonata prudenzialmente, 3,8 milioni).
"Un amministratore societario – osserva il sindaco Del Ghingaro – non può accettare una transazione se rinuncia a qualcosa senza avere in cambio un vantaggio. Qui Sea Ambiente deve rinunciare a gran di crediti, e in cambio che ottiene? Nulla: quindi arriva la Corte dei conti e gli chiede il risarcimento del danno. Già Bonifazi, prima di Miracolo, aveva respinto la proposta di due transazioni. Sea Ambiente ha fatto servizi per Camaiore ma ha pagato solo Viareggio. I viareggini dovrebbero accollarsi la perdita causata da Camaiore. Viareggio ha coperto 3,8 milioni dando più servizi a Sea per sostenere l’azienda e l’occupazione degli operatori ecologici. E abbiamo fatto accantonare le cifre delle cause: ogni volta che vinciamo liberiamo gli immobilizzi".
"Infatti – prosegue Del Ghingaro – da quando c’è la nostra amministrazione Sea è in utile. La semestrale di quest’anno ha un utile di 180 mila euro, che saranno 280 mila a fine anno. Soldi che vanno a RetiAmbiente". Ma c’è di più. Nella lettera del 29 settembre inviata a Reti Ambiente e al presidente del Comitato di controllo analogo della stessa, Del Ghingaro sottolinea due aspetti della transazione che RetiAmbiente impone e Miracolo rifiuta: "La dannosità per Sea Ambiente è stata evidenziata dal suo legale e dal Collegio sindacale"; quanto alla rinuncia al risarcimento dei danni di 4,5 milioni, "l’illegittimità di quella revoca è stata sostenuta propro da RetiAmbiente, che ebbe a intervenire nel giudizio di fronte al Tar a sostegno delle ragioni di Sea Ambiente". E i viareggini pagano. Anzi, hanno già pagato.