
Il legale dei due giovani fotografi viareggini, Aldo Lasagna
Viareggio, 21 febbraio 2015 - Ha il vago sapore della spy-story ma di spie e di 007 neppure l’ombra anche se per qualche giorno due giovani viareggini – appassionati di fotografia, con una spiccata indole nell’andare alla ricerca di immagini eloquenti – hanno avuto addosso la pesantissima accusa di spionaggio militare. Da non credere. Ma una volta chiarito l’equivoco – erano penetrati all’interno di una vecchia caserma convinti che fosse stata dismessa, ma in realtà non lo era, scattando una mitragliata di foto – addosso ai due giovani, tutelati dall’avvocato Aldo Lasagna, c’è sempre un’accusa: intrusione in luogo protetto da segreto militare.
Insomma, guai in vista se i due giovani non riusciranno a convincere il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Firenze che le foto scattate in quella caserma non avevano altra finalità se non quello di documentare lo stato di salute della struttura. E niente più. Per difetto nella notifica della comunicazione dell’udienza, il processo non è iniziato: se ne riparlerà nel prossimo giugno. "I miei assistiti – ha detto l’avvocato Lasagna – hanno agito senza la volontà di compiere alcun reato: avevano letto su un sito della Regione dell’esistenza di una serie di strutture dismesse a Firenze, nel caso specifico la caserma Predieri, convinti che non ci sarebbe stato alcun problema pratico.. Invece...".
Invece quel giorno Leonardo B. e Tommaso F., con addosso il sacro fuoco della fotografia, impegnati a seguire un corso di specializzazione a Firenze, decisero di fare un salto in quella che avrebbe dovuto essere una ex caserma. «Entrammo facendo alcune foto: ci interessava, quando all’improvviso sono balzati fuori militari che ci hanno bloccato facendoci consegnare tutte le foto fatte. Abbiamo cercato di spiegare che non c’era da parte nostra alcuna volontà di svelare qualche segreto. Niente: non ne hanno voluto sentire ragione...». E così i due fotografi viareggini sono finiti nel vortice di una presunta spy story che non aveva ragione di esistere. «Cercherò di dimostrare – ha detto l’avvocato Aldo Lasagna – che da parte di Leonardo e Tommaso non c’era alcuna volontà di compiere un’azione di spionaggio. Nessuno ce li vedrebbe con quelle finalità... Sono ragazzi che hanno solo il bernoccolo per la fotografia finira nel bel mezzo di una situazione paradossale. E niente più».