E gli infermieri tornano a incrociare le braccia

Lunedì sciopero di 24 ore di tutto il comparto: organici carenti e mal pagati

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Non si fermano le proteste degli infermieri. Che lunedì torneranno a incrociare le braccia per chiedere ufficialmente maggiori attenzioni per tutto il comparto: per il 2 novembre, è stato indetto uno sciopero di 24 ore, proclamato dal sindacato Nursing Up e a cui ha aderito anche il sindacato Coina. Sul tavolo ci sono soprattutto due criticità che gli infermieri chiedono di affrontare: quella relativa agli organici carenti, con un surplus di lavoro per tutti gli impiegati nel settore, e quella retributiva, con gli infermieri italiani che al momento percepiscono stipendi inferiori ai loro colleghi degli altri paesi dell’Unione Europea, e che dunque chiedono quanto meno un allineamento. Sul nostro territorio, lo sciopero è indirizzato a tutti i dipendenti dell’Asl Toscana Nord-Ovest che operano nel comparto della sanità, e ai profili infermieristico e sanitario non medico. La ‘serrata’ scatterà dalle 7 del mattino di lunedì e andrà avanti per le successive 24 ore.

Come previsto dalla normativa vigente, comunque, saranno garantiti tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della sanità. Inoltre, per quanto riguarda le attività connesse all’assistenza diretta ai degenti, sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili. Nello specifico, rientrano tra i servizi definiti ‘essenziali’: i servizi di assistenza domiciliare, le attività di prevenzione urgente (come alimenti, bevande e simili), la vigilanza veterinaria, le attività di protezione civile, le attività connesse alla funzionalità delle centrali termoidrauliche e degli impianti tecnologico, e naturalmente il pronto soccorso e i servizi afferenti, legati a problematiche non differibili della salute dei cittadini ricoverati e non. Di conseguenza, rientra in questa fattispecie anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base. "L’Asl si scusa anticipatamente con i propri utenti - fa presente l’Azienda in una nota - per eventuali disagi nell’erogazione dei servizi che si dovessero manifestare a livello sia territoriale, sia ospedaliero".