DANIELE MANNOCCHI
Cronaca

Doppia mamma. Esulta il sindaco: "Vincono i diritti"

Il primo cittadino si è schierato nonostante i dubbi "Sono cattolico ma rispetto le posizioni di tutti".

Il sindaco di Camaiore Marcello Pierucci ha lavorato perché fosse garantito alle due mamme del bambino di vedersi riconosciuti i diritti sul figlio: la pronuncia della Corte gli ha dato ragione

Il sindaco di Camaiore Marcello Pierucci ha lavorato perché fosse garantito alle due mamme del bambino di vedersi riconosciuti i diritti sul figlio: la pronuncia della Corte gli ha dato ragione

La vittoria delle due mamme camaioresi, con la Corte Costituzionale che ha riconosciuto la piena genitorialità anche alla madre non biologica del figlio avuto dalla coppia (facendo proprie le motivazioni del presidente del tribunale di Lucca Gerardo Boragine e dei giudici Alice Croci e Maria Giulia D’Ettore), è anche una vittoria del sindaco Marcello Pierucci. "Sono stato io a firmare l’atto con il quale il comune di Camaiore aveva garantito alle due mamme la possibilità di riconoscere il bambino, e che poi è stato impugnato dalla Procura", racconta.

Sindaco, un passo importante.

"Pur riconoscendo il valore del lavoro fatto a Camaiore, l’atto era stato impugnato, anche su indicazione del governo. Il tribunale di Lucca ha dimostrato coraggio portando la questione alla Corte Costituzionale. Che ci ha dato ragione, sostenendo che non ci si può opporre al riconoscimento da parte di due madri. È un tassello importante nell’ambito del riconoscimento dei diritti".

Come ha vissuto la vicenda?

"Ho affrontato il tema con dedizione, incontrando le mamme sia prima che dopo il parto. Ho evitato un approccio ideologico: io vengo dal mondo cattolico, mi sono dovuto porre dei dubbi e ho dovuto fare delle riflessioni. Ma di fronte ai diritti civili serve rispetto, anche di chi la pensa diversamente da me...".

Quale sensazione prevale oggi?

"La soddisfazione. E la riconoscenza verso il tribunale di Lucca che ha percorso una strada laddove altri tribunali non l’hanno fatto. Ringrazio il presidente Boragine per l’azione intrapresa; credo che il Paese ne guadagni. Come uomo delle istituzioni, sento che il mio compito è essere garante dei diritti di tutti e voglio che questo sia e rimanga il mio approccio".

Sul caso interviene anche l’ex sindaco Alessandro Del Dotto, avvocato. "Sono felice per questa famiglia, alla quale siamo stati vicini come a molte altre prima – spiega –; da uomo di istituzioni, però, sento il rammarico di uno Stato centrale che non riconosce ancora il diritto di figli ad avere genitori e costringe questi ultimi a spendere soldi, energie e tempo in lunghi percorsi giudiziari nei quali i magistrati sono a loro volta oberati dall’incapacità e dall’inadeguatezza di un governo che si muove in contrasto con le Carte dei diritti fondamentali: Cedu, Trattato Ue e Costituzione Italiana".