
Il giorno dopo la terribile sassaiola che ha avuto come involontario e incolpevole palcoscenico il MamaMia, Torre del Lago si risveglia con maggior preoccupazione e con un forte senso di impotenza. Pineta e spiaggia, di notte, sono luoghi purtroppo controllati dagli spacciatori di droga. Ma quando gli scontri tra bande o i regolamenti dei conti arrivano a toccare direttamente le attività, questo diventa un problema. Per tutti. "Speriamo che per quanto successo non chiudano i locali per questo — dice Roberto Beni delle Tre scimmie — siamo terrorizzati. Meno male che non c’è stato un morto, altrimenti sarebbe stata la fine. Il problema semmai va dominato. Non è colpa dei locali, dove c’è movida c’è il bello e il brutto, questo da tutte le parti. Se c’è un problema di droga in fondo al Vialone, va risolto quello. Magari con un presidio di forze dell’ordine, che già sarebbe un deterrente. Se loro potessero e volessero, questa sarebbe una possibile soluzione. Ma non chiudere i locali, che portano movimento sulla Marina. Io chiudo alle tre, perché ho un locale a gestione familiare senza buttafuori. Più uno va in là con gli orari, più non sai chi popola la notte".
L’importante rimane non chiudere le attività. "Di certo non come l’anno scorso quando siamo stati nelle condizioni di non poter lavorare — prosegue Beni — Con la fine della musica all’una di notte. E’ vero che la stagione ormai è finita, però bisogna guardare al prossimo anno". Per l’imprenditore servirebbe un tavolo con gli altri locali, con le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale. "Bisognerebbe iniziare a pensarci ora per trovarci pronti per la prossima stagione. Fare in modo di essere già operativi. Tenendo sempre presente che le forze dell’ordine sono in carenza d’organico". "I tempi d’oro della Marina sono passati, bisogna cercare di salvare quello che è rimasto. Ne abbiamo bisogno tutti, compreso il paese. I problemi comunque restano. I fondi chiusi sono ricettacolo per spacciatori e quant’altro, oltre che brutti a vedersi", conclude Beni.
Sulla stessa lunghezza d’onda Alessandro Benedetti della pizzeria La Rotonda. "Siamo parecchio preoccupati, ad agosto c’è stato un aumento di extracomunitari che pascolano dalla mattina alla sera sulla Marina. Non si sa bene di cosa vivano questi. Quel che è successo è la risposta a tante domande. E’ gente incontrollabile. Il fatto che non sia successo nella zona iniziale della Marina è solo questione di fortuna. Che la Marina abbia bisogno di più sicurezza, è arcinoto. Noi chiudiamo presto, però furti e spaccate ci sono sempre. E’ routine a abbiamo imparato a conviverci. spaccamenti ogni estate ci conviviamo. Chi di dovere lo sa. Servirebbero più presenze di forze dell’ordine, che però sono sempre sotto organico".
Sorpresa Monica Rossi della pizzeria Tacabanda. "Noi eravamo già chiusi ma sabato c’era il solito tran tran. Anzi con molta meno gente. Di sicuro la colpa non è dei locali, che portano persone sulla Marina e anche nelle nostre attività. Io sono tranquilla, risse davanti al mio locale non sono mai successe, però questa notizia potrebbe già portare meno gente. I locali chiusi? E’ perché i proprietari pensano di essere a Saint Tropez". Non vede invece problemi Massimo Basagni del Farenight. "Qui da me è sempre abbastanza tranquillo. La gente è tranquilla, si lavora dalla mattina alla sera. La nostra è un’altra zona rispetto a quello che è successo la scorsa notte. Ci sono tutti locali aperti che lavorano".
A.G.