
Un oltraggio a un’opera d’arte, che già di per sé è un gesto grave. Ma soprattutto alla memoria di...
Un oltraggio a un’opera d’arte, che già di per sé è un gesto grave. Ma soprattutto alla memoria di chi ha sacrificato la propria vita in quel terribile 12 agosto 1944 a Sant’Anna di Stazzema. Ignoti hanno spaccato, infatti, una delle tre formelle in ceramica che compongono l’installazione “Donne di coraggio e di martirio”, realizzata da Carlo e Carli e inaugurata il 16 novembre in via Martiri di Sant’Anna. La formella distrutta è quella centrale dedicata a Genny Bibolotti Marsili, la mamma che il giorno dell’eccidio scagliò lo zoccolo contro un soldato tedesco mentre fu falciata da un colpo di mitra, impedendogli così di entrare nella stalla dove aveva nascosto il figlioletto Mario Marsili. "Sono sconcertato – dice a caldo Carli – e resto senza parole di fronte alla violenza perpetrata contro l’immagine di una donna insignita della medaglia d’oro al merito civile. L’opera non è restaurabile, dovrò rifarla".
d.m.