
Attacco frontale dal circolo massarosese di Fratelli d’Italia alla Festa di Liberazione, organizzata al parco Del Soldato, di fianco alla Brilla a Quiesa, da Rifondazione e dai Giovani Comunisti. Quattro serate tra musica, dibattiti, libri e la tradizionale gastronomia “estiva”, che ai rappresentati del partito di Giorgia Meloni non vanno proprio giù. Motivo: si tratterebbe di una festa “anticristiana”, in un luogo gestito da associazioni di ispirazione cattolica. Le associazioni in questione sono la Misericordia e i Donatori Fratres di Bozzano, che al momento non hanno preso posizioni in merito all’organizzazione della Festa di Liberazione.
“Il circolo Fdi ‘G. Lucchesi’ di Massarosa esprime il suo rammarico per il fatto che la ‘Festa di Liberazione, organizzata da Rifondazione Comunista, venga svolta nei locali del sito la Brilla di Quiesa - si legge in una nota del circolo - gestiti da associazioni di ispirazione cattolica quali sono la Misericordia e i Donatori di Sangue Fratres. Comprendendo tutte le ragioni di carattere economico e non solo di suddette associazioni, non possiamo non rilevare il carattere anticristiano di questa festa, organizzata da un partito da sempre contrario ai principi della religione e della morale cattolica”.
Fdi, in particolare, mette sul tavolo il tema di un presunto doppiopesismo: “Immaginiamo che se fosse stato Fdi a organizzare un qualsivoglia evento di carattere ludico o politico, si sarebbe gridato al fascismo ostacolando di conseguenza l’organizzazione di qualsiasi tipo di festa o sagra con tematiche a sfondo politico. Fdi in quanto partito patriottico difende la bandiera delle migliori tradizioni italiane, tra cui la millenaria anima cristiana e cattolica imprescindibile fonte spirituale e culturale della nostra nazione. Infine riteniamo inopportuno, in un periodo storico così difficile per il nostro Comune, che venga organizzata una festa di partito con la tassa dei rifiuti totalmente a carico dei cittadini”.
Dal canto loro, gli organizzatori della ‘Festa di Liberazione’ hanno optato per il no-comment, scegliendo di non raccogliere la provocazione in modo da non soffiare sul fuoco della polemica.
Daniele Mannocchi