Continuità assistenziale e 118, via alla riforma

La Regione ha varato ieri le linee di indirizzo che saranno attuate il prossimo anno. Il nuovo numero unico per le esigenze non urgenti

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È in arrivo in tutta la Toscana un maxi riorganizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale destinata a raggiungere molteplici obiettivi: superare le criticità dell’attuale sistema, accrescere la capillarità del servizio e utilizzare al meglio le professionalità a disposizione del sistema sanitario. Lo prevedono i nuovi indirizzi e le linee programmatiche, che le Asl dovranno nei prossimi 4 mesi recepire e declinare, approvati dalla giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. Due le direttrici della manovra: da un lato nuove linee di indirizzo per aggiornare e armonizzare, con un modello unico per tutta la Toscana, il sistema dell’emergenza sanitaria territoriale (ambulanze e mezzi di soccorso da inviare in situazioni di urgenza tramite il 112), dall’altro riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale garantito dalle guardie mediche a cui si affiancherà l’istituzione del nuovo numero unico 116117 da chiamare per esigenze sanitarie non urgenti.

Una doppia riorganizzazione attesa da anni, frutto di un confronto con professionisti e associazioni di volontariato, sindaci e sindacati, insieme a un percorso d’ascolto nei territori, i quali saranno di nuovo coinvolti dalle Asl nell’applicazione dei nuovi indirizzi attraverso conferenze aziendali dei sindaci, istituzioni locali, comitati aziendali di partecipazione dei cittadini, associazioni, sindacati e ordini professionali. Seguirà poi un monitoraggio semestrale per misurare l’impatto nel tempo della riforma. "Abbiamo affrontato la pandemia, abbiamo garantito uno dei massimi gradi di resilienza del sistema sanitario nel Paese – sottolineano il presidente Eugenio Giani e Bezzini – e ora ci proiettiamo nel futuro con una stagione di cambiamenti e riforme: l’attività del privato accreditato qualche settimana fa, l’emergenza urgenza e continuità assistenziale adesso e a fine anno il nuovo modello della sanità territoriale". Partendo dall’emergenza urgenza, in Toscana ci sono molte più ambulanze con medico a bordo anziché mezzi con soli infermieri come avviene in altre regioni. Ma la professione infermieristica nel tempo si è evoluta sul piano delle competenze e così pure le tecnologie, dai massaggiatori cardiaci esterni alla telemedicina per il teleconsulto. "Di tutto questo va tenuto conto – spiegano ancora – insieme al fatto che negli anni l’emergenza urgenza si è sviluppata con progetti locali che hanno generato modelli disomogenei. Non si tratta di tagliare, ma rioganizzare e distribuire al meglio i professionisti su cui il sistema può contare". Una rete che in base ai dati aggiornati al 30 giugno 2022 può contare su 46 automediche, 32,5 ambulanze con medico a bordo e 39,5 con infermiere, per un totale di 118 mezzi di soccorso avanzato (più altri 170 in disponibilità con equipaggi di soli soccorritori), che con la riorganizzazione potrebbero diventare 123,5 con personale sanitario a bordo a disposizione ogni giorno, pari a 51,5 automediche, 9,5 medicalizzate, 62,5 con infermiere. Il medico non scompare ma si muoverà con l’automedica e affiancherà le ambulanze a seconda delle necessità.

Quanto alla continuità assistenziale, l’introduzione del numero unico 116117 sarà una rivoluzione. Ora il ricorso al servizio di guardia medica è variabile e la maggior richiesta di prestazioni si concentra dalle 20 alle 24. Con la riorganizzazione sarà mantenuto il servizio su tutto il territorio regionale nei prefestivi e festivi dalle 8 alle 24 e nei feriali dalle 20 alle 24, garantendo dopo le 24 una modalità di servizi rimodulata. Attraverso infatti il coordinamento delle chiamate effettuato dal 116117 sarà garantita ovunque l’erogazione delle prestazioni sanitarie appropriate, mentre saranno opportunamente filtrate le richieste non sanitarie. Il servizio notturno (dopo le 24) resterà comunque attivo in quei territori dove più numerose sono le chiamate e i collegamenti sono più complicati, incluse le aree dove i flussi turistici determinano un grosso incremento della popolazione rispetto ai pochi residenti. Così si frenerà anche il ricorso improprio all’emergenza urgenza o ai pronto soccorso.