
Il nuovo Pd di Elly Schein sembra essere partito col motto "Porte aperte alla Renault", ma forse non vale per tutti. In via Regia gli ultimi anni sono stati burrascosi: cadita della giunta di Leonardo Betti anche con alcune firme di Dem, arrivo di Giorgio Del Ghingaro, rottura con Del Ghingaro, cacciata dei Dem di Del Ghingaro, alleanza col fronte di Sandro Bonaceto, commissariamento dell’unione comunale, cacciata dei fans di Bonaceto, reclutamento dei nuovi Dem, alleanza con Del Ghingaro, ri-rottura con Del Ghingaro. Poi arrivano Elly Schlein e Emiliano Fossi, e magicamente il tesseramento viene aperto a tutti. Proprio tutti?
Il sindaco è andato in trasmissione a Noi Tv per rivelare che un esponente della sua maggioranza andato a votare alle primarie è stato messo alla porta. In Comune dicono che sia l’architetto Renzo Pieraccini: però non è stato possibile parlarci al telefono, quindi se così non fosse lo diremo. La polemica però viene smorzata dal segretario viareggino del Pd, Filippo Ciucci, che spiega il diniego con le norme nazionali delle primarie. E cita dal regolamento: "Le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive (i consigli comunali e regionali; Ndr) a gruppi diversi da quello del Partito Democratico, non possono essere registrati nell’Albo degli elettori del Pd".
Ieri Del Ghingaro era in viaggio per Roma e non ha risposto né al telefono né ai messaggini WhatsApp. Non si sa dunque se pensa di iscriversi di nuovo al Pd. Dopo la sua prima elezione non rinnovarono la tessera né a lui né ai suoi fans. Ma lui era iscritto a Lucca, dove abita, e quindi un rientro non cambierebbe direttamente la situazione di via Regia. Indirettamente però avrebbe contraccolpi. Ma per ora si sa solo che, in Tv, ha detto che intende candidarsi alle prossime elezioni regionali (piuttosto lontane).
Ora cosa faranno gli ex Dem che siedono ancora in consiglio comunale e in giunta, cacciati quando appoggiarono Del Ghingaro contro il candidato ufficiale del Pd che era Luca Poletti? Sandra Mei, assessora fedelissima, liquida l’ipotesi di una nuova richiesta della tessera Dem con una battuta: "E perché dovrei?".
Più articolata la reazione della senatrice Manuela Granaiola (l’onore del laticlavio si mantiene a vita). Quando serviva a puntellare il Governo Renzi, la tessera gliela portarono direttamente a Palazzo Madama: "Ma a Viareggio la tessera Pd non me l’hanno mai data. Del resto, poi ero passata ad Articolo Uno. Avrei voluto tornare nel Partito democratico, ma mi dissero che non c’erano le condizioni. Comunque, a queste primarie io sostenevo Bonaccini. Adesso voglio vedere io le condizioni, se è possibile riabbracciare il Pd. Finché fa opposizione a Del Ghingaro per me è no, altrimenti mi reiscriverei volentieri. Il mio cuore sta a sinistra. Ma bisogna vedere se dopo l’elezione di Schlein a Viareggio cambierà la segreteria comunale del Pd".
La rivoluzione del nuovo Pd non è ancora veramente cominciata. Tutti gli iscritti di Articolo Uno rientrano nella casa madre "ope legis", perché già prima delle primarie erano parte attiva della "costituente" del partito 3.0 (o 4.0, ormai s’è perso il conto dei cambiamenti). Tra loro ci sono esponenti che, come gli ex della giunta Betti, avevano sostenuto la sinistra di Sandro Bonaceto. Dovranno andare d’accordo con la dirigenza (per lo più bonacciciana) che li aveva estromessi. E forse anche con qualche "pecorella smarrita" che ancora sta con Del Ghingaro. Il bello deve ancora venire, e si vedrà con le future assemblee e direzioni di via Regia.
Beppe Nelli