REDAZIONE VIAREGGIO

"Con i rincari perdite da 10 a 20 euro al giorno per ogni posto letto"

La richiesta al Governo per un sostegno concreto "Altrimenti a pagare saranno i lavoratori e le famiglie"

Le Rsa toscane sono a rischio a causa del caro bollette. È l’allarme lanciato da Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità, tra le 19 associazioni nazionali del coordinamento dei gestori dei servizi di assistenza socio sanitaria, profit e non profit, che hanno firmato un appello per chiedere al Governo un sostegno concreto e immediato per le Rsa e le strutture residenziali.

Con il rincaro dell’energia nel 2022, le perdite previste per ogni posto letto e nelle strutture residenziali vanno da 10 a 20 euro al giorno. Un rischio che può rivelarsi drammatico per molte realtà della Toscana. Chiusure di strutture e perdite di posti di lavoro sono ormai prossimi e servono interventi efficaci in tempi brevi e senza indugi. "La recente decisione del governo di stanziare 120 milioni a favore degli enti di terzo settore che gestiscono servizi e strutture per anziani, disabili e persone svantaggiate – intervengono

Confcooperative Federsolidarietà e Confcooperative Sanità – va nella giusta direzione, ma sarebbe ingenuo pensare che possa bastare per i difficili mesi che ci aspettano. In queste strutture non è infatti possibile abbassare il riscaldamento negli ambienti né effettuare altri risparmi, che andrebbero ad incidere irrimediabilmente sulla qualità dell’assistenza alle persone".

La spesa per l’energia è una spesa per la salute. Per garantire i servizi le strutture dovranno adeguare le rette, in alcuni casi ferme da più di 10 anni. Se le Regioni non offriranno il proprio sostegno, i costi peseranno inevitabilmente sulle spalle delle famiglie e, di conseguenza, sui Comuni che dovranno sostenere le famiglie più bisognose.

"Facendo nostro l’appello che le 19 associazioni nazionali rivolgono al Governo - dice Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana - ribadiamo con forza la necessità che le Istituzioni, a tutti i livelli, si sensibilizzino e intervengano urgentemente. Le realtà che operano in questo settore non sono più in grado di assorbire i costi a loro imputati da un sistema che continua a non comprendere l’importanza di queste attività". "Siamo arrivati all’assurdo del rischio di tagli al personale o di chiusura delle strutture - dice Anna Batini, coordinatrice di Confcooperative-Sanità Toscana -. Si tratta di strutture insostituibili nella filiera sociosanitaria e che devono essere tutelate e supportate con ogni mezzo possibile".

Red.Viar.