
Un Compro Oro (foto d’archivio)
Viareggio, 9 febbraio 2017 - LA LOTTA contro la criminalità non si combatte solo mettendo in manette i ladruncoli. Per arrestare la piaga dei furti – quella che desta più preoccupazioni tra le persone – bisogna colpire il mercato al quale i ladri si appoggiano e che foraggia le loro imprese criminali. Per questo, la Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile, coadiuvata dalla Divisione Polizia Amministrativa Sociale e dell’Immigrazione della Questura, dal Commissariato di Viareggio e dal Reparto Prevenzione Crimine di Firenza, ha lanciato nei giorni scorsi una poderosa offensiva contro i compro oro.
I CONTROLLI delle forze dell’ordine si inquadrano in una più ampia attività di monitoraggio che la Polizia di Stato conduce sulla gestione dei compro oro, che tavolta si configurano come una zona d’ombra in cui si infiltrano gli interessi malavitosi di chi intravede in tali esercizi la possibilità di riciclare i proventi dei furti nelle abitazioni o di altre attività delittuose. Per tre giorni, gli operatori sono stati impegnati a visionare i registri obbligatori in cui è previsto che siano annotate le operazioni di presa in carico dei preziosi.
NEL COMPLESSO, sono stati controllati nove compro oro sparsi in tutta la provincia di Lucca. Il primo giorno sono stati visionati i registri di tre esercizi della Versilia; il secondo giorno è stata la volta di quattro attività a Lucca e il terzo i controlli sono stati estesi ad Altopascio e a Capannori.
IN DUE ESERCIZI, a Viareggio e a Lucca, sono state riscontrate delle irregolarità nella tenuta dei registri che il personale della Polizia Amministrativa provvederà a contestare. In questi due casi, gli operatori si sono trovati di fronte a irregolarità che ricorrono spesso: dalla mancata vidimazione del registro da parte degli uffici competenti della Questura alla presenza di preziosi non registrati, che potrebbero indicare acquisti e rivendite in nero, così da non lasciare traccia negli incassi. Ad Altopascio il titolare di un compro oro, alla vista della Polizia, ha provato ad occultare all’interno di un cassetto degli oggetti in oro del valore di centinaia di migliaia euro e una notevole somma in contanti, non giustificata dagli incassi della giornata. Per questo è stato invitato in Questura per gli ulteriori accertamenti di rito.
MA non è la prima volta che si fanno controlli del genere in territorio provinciale: il mese scorso, a Viareggio, la Polizia si era interessata dei compro oro della città. In uno di essi erano stati identificati due albanesi che sono stati denunciati per ricettazioni di preziosi, provento di furti consumati nella provincia di Imperia.