
’Ciao Maestro Botero’. Fiori e ricordi tra i suoi affreschi. La chiesa meta di pellegrinaggio
Quando si aprono le porte trecentesche della chiesa di Sant’Antonio Abate l’orologio segna le 10, con decine di persone già in coda in via Mazzini per rendere omaggio alle ceneri di Fernando Botero. Sulla soglia ci sono i volontari dell’attigua Misericordia, i quali hanno predisposto un percorso obbligato per chi vuole entrare. Il portone centrale è aperto ma non si può passare: è consentito solo guardare e scattare foto. Tanti fanno capolino per fissare a lungo quel momento. C’è chi si fa il segno della croce ancor prima di entrare, altri spengono o silenziano il telefono. Poi arriva il momento di entrare e di partecipare a una celebrazione di cui sta parlando tutto il mondo. L’ingresso è dalla porta lato sud ed è tutt’altro che casuale perché simboleggia le fasi ascendenti dello spirito. Subito all’interno si trova infatti l’affresco dall’artista colombiano “La porta dell’Inferno“, mentre nella navata centrale, di fronte all’altare, su un letto di fiori bianchi ci sono le ceneri dell’artista con una sua gigantografia. L’uscita avviene dalla porta lato nord dopo essere passati davanti all’altro affresco boteriano “La porta del Paradiso“. Un circuito storico, artistico e dell’anima che coinvolge tutti. Gente adulta, anziani, tanti giovani. Si sentono accenti versiliesi, del nord Italia ma anche inglesi, tedeschi, francesi e soprattutto sudamericani.
Il serpentone di visitatori si snoda in un rispettoso e commosso silenzio. Appena entrati, subito dopo l’affresco del Paradiso, colpiscono i fiori bianchi che abbracciano una colonna delle chiesa: sono stati donati da un gruppo di artisti. Più avanti, davanti alle ceneri, lo sguardo non può evitare di soffermarsi sul “Ciao Maestro“ realizzato su un cuscino di fiori dai commercianti della città e dagli amici di Botero, con tanto di bandiere dell’Italia e della Colombia. Dietro la foto le insegne di Comune, Croce Verde e delle due Misericordie cittadine. Il pellegrinaggio procede a ritmi lenti, come se i presenti volessero vivere fino in fondo il legame, come quello tra Botero e Pietrasanta, durato 40 anni e che proseguirà per sempre con la tumulazione delle ceneri al cimitero cittadino. Alla fine della giornata, la prima del lungo tributo della Piccola Atene destinato a concludersi domani dopo tre giorni di camera ardente, saranno centinaia coloro che avranno vissuto questo momento con trasporto, gratitudine e commozione.
Il primo a rendere omaggio al grande artista è il sindaco Alberto Giovannetti, accompagnato dagli assessori, dall’artista colombiano Gustavo Velez (con la moglie) e il titolare della fonderia “Mariani“ Adolfo Agolini. "L’amore che il maestro Botero e la sua famiglia avevano per Pietrasanta – ricorda Giovannetti – era sincero, genuino, per quanto fosse sbocciato velocemente e in modo forse un po’ casuale. Ma altrettanto rapidamente è stato ricambiato nelle piccole cose della quotidianità. La cittadinanza onoraria conferita nel 2001 è stato un atto che, in buona sostanza, ha certificato quello che già Botero era per noi: un concittadino. E da concittadini siamo a porgergli, tutti, il nostro saluto e il più sentito ringraziamento per la grandezza che ha donato a Pietrasanta".
La camera ardente resterà aperta anche oggi dalle 8 alle 20. Poi domani, giornata di lutto cittadino, alle 10 ci sarannoi gli interventi ufficiali con il sindaco, l’ambasciatore della Colombia in Italia Ligia Margarita Quessep Bitar, Alessandro De Santi, amico carissimo del Maestro, Agolini, a nome degli artigiani pietrasantini e Lina Botero, figlia dell’artista. Sarà presente anche il console generale di Colombia a Roma Carlos Ivan Castro Sabbagh e una rappresentanza delle Nazioni unite che, al Maestro, aveva conferito un riconoscimento per il suo impegno nel promuovere attività culturali e ricreative rivolte, in particolare, ai giovani del suo Paese natale. Al termine ci sarà il corteo, accompagnato dalla Filarmonica di Capezzano Monte, fino al Duomo di San Martino, dove alle 11 si svolgerà il rito funebre officiato dal proposto monsignor Stefano D’Atri, a cui seguirà la tumulazione delle ceneri nel cimitero cittadino.