
La Torre Matilde vicino alla Darsena è una delle immagini della città che risente del periodo di crisi
Viareggio, 29 dicembre 2015 - «VIAREGGIO in te son nato e in te spero morire». Lo spirito di Mario Tobino continua a vivere tra i viareggini che se da una parte non si fanno scrupoli ad essere ciecamente duri con la loro città, dall’altra non riescono a non amarla. Questo quanto emerso da un piccolo sondaggio tra la gente che ieri si trovava a piedi per le strade del centro. Infatti alla domanda «Quale fatto o personaggio del 2015 salveresti e quale butteresti giù dalla torre Matilde?» le risposte che sono emerse hanno destato curiose riflessioni. Dunque i cittadini, più o meno informati sui fatti, non hanno dubbi: di Viareggio si salva... Viareggio, il clima cittadino, le bellezze che offre e la sua storia. Ma in generale si percepisce, da parte della gente, una disaffezione alla politica ed in particolare a quella degli ultimi 20 anni. «Salverei la ’toscanità’ dei viareggini – ha detto Piero Lanfredini, docente – il loro spirito in generale ma non avrei problemi a buttar giù dalla torre Matilde tutti quei viareggini che hanno affossato questa città, soprattutto per certe scelte in politica».
A LUI fa coro anche Alessandro Santini che ha detto «Io della città ne salverei l’ambiente, inteso come paesaggio. Viaggio tanto per lavoro, ma un posto affascinante come questo, devo ancora vederlo». Quello con Viareggio da parte dei propri abitanti pare essere dunque un rapporto istintivo, un amore che si consuma tra litigi e infedeltà, ma che al tempo stesso alimenta le fiamme della passione per la città dalle mille facce. Ed anche chi viene da fuori, pare rimanga subito ammaliato dal suo volto accogliente e misterioso al tempo stesso. E’ il caso questo di chi a Viareggio non è nato, ma non per questo, malgrado i mille problemi del lavoro, non vorrebbe comunque mai andarsene. «Vengo dalla Sicilia – racconta Claudio Faugiana, lavoratore nel settore della ristorazione – e quando sono arrivato qui per la prima volta ho detto a me stesso che non avrei più voluto andarmene e così è stato. Vivo qui dal 2008 e di questa città salvo lo stile di vita e la mentalità ma dalla torre butterei di sotto il degrado di alcune zone ed i problemi relativi la lavoro come la disoccupazione, di cui anch’io di recente sono rimasto vittima». Salvo lo spirito dei viareggioni anche per Graziano Santocchi, che ha detto «Di questa città, per quest’anno voglio salvare lo spirito di solidarietà della gente e le associazioni di volontariato, ma bocciata in pieno è la politica, non solo del 2015, ma degli ultimi 20 ani in generale». Ed un occhio agli interessi ed alla politica lo butta anche indirettamente Elena Cupisti che, sulle questioni ambientali, dice «salverei così com’è il parco di Migliarino San Rossore, ma butterei giù dalla torre senza dubbio tutti quei viareggini che vogliono promuovere la creazione della pista ciclabile al suo interno».