PAOLO DI GRAZIA
Cronaca

"C’erano strade alternative legali. Ecco quali"

Gli avvocati di parte civile: "Il Comune poteva continuare a rappresentare la città fino a che la sentenza non passava in giudicato"

Migration

di Paolo Di Grazia

Il comune di Viareggio avrebbe potuto (e dovuto) non accettare i soldi delle Generali Assicurazioni per conto di Gatx e di conseguenza avrebbe potuto (e dovuto) restare all’interno del processo sulla strage del 29 giugno 2009. Lo sostengono, documenti alla mano, gli avvocati di parte civile Gabriele Dalle Luche e Tiziano Nicoletti. Il documento da cui bisogna partire è la nota che il segretario generale del comune di Viareggio Fabrizio Petruzzi inoltrò al sindaco Del Ghingaro come risposta a un suo specifico quesito datato 22 gennaio 2020, vale a dire subito dopo la sentenza di Appello: "Il Comune al passaggio in giudicato della sentenza definitiva anche di uno solo dei soggetti assicurati imputati avrà comunque il diritto alla corresponsione della somma di 200mila euro...". Eccolo, dunque, il nodo della questione: sentenza passata in giudicato. Cosa che non è ancora accaduta, a detta degli avvocati Dalle Luche e Nicoletti, secondo i quali il processo bis che si sta celebrando a Firenze non si svolge "solo in punta di pena, ma anche sul merito della vicenda per alcuni profili come quelli di Moretti ed Elia".

Avvocato Dalle Luche, quindi, il comune avrebbe avuto tutti gli strumenti legali per rinviare l’accettazione del bonifico?

"Assolutamente sì. Si commette un errore madornale se si pensa di avere già le sentenze in giudicato. Il problema è che l’accettazione del bonifico è avvenuta senza aver consultato il proprio legale (l’avvocato Graziano Maffei, ndr). Perché anche lui è venuto a saperlo nell’udienza del 7 aprile dopo l’intervento in aula dell’avvocato Labruna (legale Gatx, ndr) che chiedeva l’estromissione del comune di Viareggio dal processo".

Si è parlato anche di rischio Corte dei Conti nel caso in cui il comune fosse rimasto dentro il processo. Era un rischio reale?

"Assolutamente no. Per due motivi. Il primo perché un’eventuale condanna a pagare le spese processuali si ha solo se nella richiesta di estromissione si fa esplicito riferimento alle spese legali. Invece l’avvocato Labruna ha chiesto semplicemente l’estromissione e al massimo di essere esentato come Gatx a pagare le spese legali del Comune".

E l’altro motivo?

"La sentenza di Appello, confermata in Cassazione, dà diritto al comune di Viareggio di rivolgersi poi in sede civile per quantificare meglio il danno morale. Quindi come potrebbe intervenire la Corte dei Conti?".

Cos’è che ha dato più fastidio in questa vicenda?

"Sicuramente il fatto che la città di Viareggio non sia più rappresentata. Ma anche la modalità con le quali siamo arrivati a questo punto. L’atteggiamento tenuto dal Comune ha veramente ferito i familiari delle vittime. Non c’è stato mai un confronto, abbiamo saputo tutto a cose fatte".

Avvocato Nicoletti, un altro nodo da sciogliere. L’errore, se di errore si può parlare, è tecnico o politico? Il sindaco, la giunta comunale sapevano del bonifico oppure ha fatto tutto l’ufficio legale?

"Le cose per certe non le posso sapere. Sicuramente non serve un atto politico per l’accettazione di un bonifico, ma di fronte a una vicenda così eclatante mi rifiuto di pensare che il sindaco non fosse stato informato. Non credo che l’ufficio del Comune si sia preso da solo la responsabilità di una scelta così enorme che riguarda tutti".