Provate a chiedere a un abitante della porzione meridionale del territorio di Massarosa quale sia il suo più grande stress, e siamo certi che (almeno) sul podio ci sarà il traffico sulla via Sarzanese. Quello dell’unica arteria che ’serve’ chilometri e chilometri di frazioni – da Piano del Quercione al capoluogo, e poi giù fino a Bozzano e Quiesa – è un tema che ciclicamente torna alla ribalta politica per l’evidente necessità di snellire il volume di mezzi che ogni giorno transita sulla Sarzanese. In mancanza di alternative, basta un intoppo di qualsiasi tipo – che siano semplici lavori o un incidente – e si formano code interminabili.
Provare per credere: accedete su un social a caso, digitate ’Sarzanese’ e vi troverete di fronte quasi esclusivamente proteste per le code. Tra l’altro, con cadenza quasi settimanale. Il segmento da bollino nero è quello che va dall’ingresso dell’autostrada a Montramito, altra strada da percorrere mettendo in auto musica rilassante. Fino a qualche anno fa, per alleggerire e sgravare la frazione di Piano del Quercione sommersa dal traffico – con annesse proteste dei residenti che sentivano tremare le finestre a giornate sane... nonostante l’asfalto fonoassorbente – era stata disposta la gratuità dell’autostrada da Massarosa al casello d’uscita, in modo da far proseguire i mezzi pesanti fino all’area industriale. Poi, anche questa eventualità è saltata e i camion sono tornati a frotte sulla Sarzanese. Da decenni, inoltre, si parla della variante, o variantina, della Sarzanese. Ad oggi, teoria.