
Il capannone del padel di Focette finito al centro di una battaglia giudiziaria a causa del ricorso presentato dei proprietari delle case limitrofe
Altro che capitolo chiuso: il caso del capannone padel di Focette promette nuove battaglie giudiziarie. In attesa che il Comune ricorra al Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza del Tar, che ha dato ragione ai cittadini definendo "illegittimo" l’impianto, i legali dei propietari delle case si sono mossi in altre due direzioni. La prima ha visto gli avvocati Fabrizio Pelletti (con studio a Pietrasanta) e David Benedetti e Francesco Gesess (con studio a Firenze) inviare al Comune un sollecito affinché venga data esecuzione alla sentenza del Tar rimuovendo il capannone. L’altra invece vedrà i tre legali presentare un altro ricorso, stavolta contro il piano operativo del Comune.
Innanzitutto il sollecito. "Il 18 novembre è stata comunicata al Comune, e il 5 dicembre notificata, la sentenza del Tar – scrivono – che ha annullato gli atti comunali dopo averne accertato l’illegittimità. Il Tar ha rilevato i vizi dell’approvazione di un progetto non conforme sul piano urbanistico, dei motivi dell’autorizzazione paesaggistica rilasciata e del titolo per la mancata verifica di compatibilità urbanistica. Invitiamo pertanto l’amministrazione ad agire di conseguenza e di rendere conforme l’area limitrofa alle abitazioni rimuovendo i manufatti pregiudizievoli e illegittimi". Inoltre i legali stanno lavorando a un altro ricorso: "Il piano operativo ha ridotto i terreni edificabili, lasciandoli agricoli, dopo che la Regione ha ridimensionato le previsioni impedendo una cementificazione selvaggia. Quel terreno aveva 250 metri quadri di superficie utile lorda: non c’erano titoli per fare il capannone. Ma prima del ricorso, forse dopo essersi accorti della lacuna, nella scheda hanno aumentato i metri quadri facendoli passare da 250 a 1.200".
d.m.