REDAZIONE VIAREGGIO

Cartoni e ’guardaroba’ di fortuna. Il Loggiato sgombrato dalle vigilesse

A Viareggio inizia la messa in sicurezza dell'area del "fu mercato", con l'entusiasmo dei residenti e l'avvio dei lavori pubblici. Un passo importante per la città.

A Viareggio inizia la messa in sicurezza dell'area del "fu mercato", con l'entusiasmo dei residenti e l'avvio dei lavori pubblici. Un passo importante per la città.

A Viareggio inizia la messa in sicurezza dell'area del "fu mercato", con l'entusiasmo dei residenti e l'avvio dei lavori pubblici. Un passo importante per la città.

VIAREGGIO

"Per Viareggio è una data storica", il capogruppo della lista Blu e presidente della Commissione urbanistica, David Zappelli non fa in tempo a finire la frase che un passante aggiunge un sonoro "finalmente". Poi, avvicinandosi all’assessore ai lavori pubblici Federico Pierucci allunga la mano per stringerla e complimentarsi: "lo dica al sindaco non aspettavamo altro. Bene, avanti così". Cappellino beige, occhiali da vista color tartaruga, t-shirt rossa e bermuda beige, poi, il signore che abita in zona prosegue la sua camminata verso casa.

Intanto sotto ai loggiati del “fu mercato“ (svuotati ormai da anni) è un pullurare di persone. Insieme all’assessore Pierucci c’è la direttrice dei lavori e un tecnico della società incaricata di mettere in sicurezza l’area prima della partenza vera e propria del cantiere. Ma non sono gli unici. Sono da poco passate le 14 e nelle aree all’ombra ci sono alcune persone che dormono. Due agenti della polizia municipale si avvicinano e chiedono loro di spostarsi "perché gli operai devono recintare la zona". Loro stropicciano gli occhi zuppi di sonno e impastati di alcol. Dalle mattonelle della pavimentazione ribolle un odore di urina confermato dalle chiazze sparse qua e là. Una ragazza, capelli corti e biondi avvolta in un vestitino a fiori, si avvicina alla sinistra del cancello che apre sul corridoio interno (oggi ricettacolo di guamo di piccioni e vecchi materiali abbandonati da quelle che erano le botteghe di un tempo), a terra c’è una busta bianca e ci mette dentro qualcosa. Non è l’unico “guardaroba“ a cielo aperto. Ogni pertugio ospita oggetti lasciati lì. Così mentre i primi due signori, svegliati dalle vigilesse, hanno riconquistato la posizione eretta, in pochi mìnuti sbucano come folletti molti altri che avevano eletto il ’’fu mercato’’ nel proprio domicilio o ricovero di fortuna. Le signore cinesi che gestiscono i (pochi) chioschi rimasti aperti chiedono quando cominciano i lavori. "Nei prossimi giorni – risponde con il sorriso a tutti l’assessore Pierucci – iniziamo dal corridoio centrale, dobbiamo togliere tutto quello che c’è rimasto e costituisce un pericolo". Sono le 14 del secondo giovedì d’agosto. A parte un gruppetto di turisti che hanno appena acquistato un paio di bermuda e se ne vanno cercando refrigerio in una bottiglietta d’acqua, intorno non c’è nessuno. Un signore con un cane al guinzaglio chiede una sigaretta e domanda: "Voi chi siete?". Quando rispondiamo siamo del giornale aggiunge: "Ce ne sarebbero di cose da raccontare qui...". Ma preferisce non fermarsi, prende, la sigaretta e si riunisce alla gruppetto di amici. Tutti hanno in mano i cartoni che usavano per coricarsi. Intanto gli operai hanno quasi recintato il primo tratto. E, forse, ha ragione il capogruppo Zappelli: "per Viareggio è una giornata storica". E solo l’inizio, ma da qualche parte bisogna cominciare.

Marco Principini