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Campione "Serve prevenire ed educare"

Intervista alla senatrice, prima firmataria del ddl. "Reprimere a reato già commesso non è sufficiente"

Campione "Serve prevenire ed educare"

Prevenzione ed educazione, a partire dai banchi di scuola: è il mantra che ha spinto la senatrice di FdI, nonché avvocato, Susanna Donatella Campione, a organizzare il convegno di ieri a Pietrasanta come ultima tappa di un lungo tour in Toscana.

Lei ha ribadito più volte che la sola repressione non basta: ci spieghi per quale motivo.

"La mia convinzione è che, per sradicare la violenza domestica, occorra puntare sulla prevenzione più che sulla repressione, che in quanto tale avviene a reato già consumato, quando è troppo tardi. Dobbiamo invece far capire, soprattutto ai giovani, la gravità di certi gesti che possono sembrare non significativi ma che invece rappresentano un campanello d’allarme".

Il disegno di legge fornisce questo potenziale strumento?

"Sì: quello più efficace è diffondere princìpi di rispetto ed educazione già nell’età scolastica, in modo che i ragazzi imparino a rispettare le ragazze, e le ragazze imparino a rispettare se stesse, distinguendo un atto d’amore da un atto di violenza, come lo schiaffo ricevuto dal fidanzatino. Un gesto dietro il quale può celarsi l’embrione di futuri atti di violenza e sopraffazione ancora più estremi. È così che si può dare inizio a quella che abbiamo chiamato rivoluzione culturale".

Com’è strutturato il ddl?

"C’è una prima parte che riguarda modifiche al codice penale e al codice di procedura penale, e una seconda che riguarda norme che possano anche essere di ausilio a tutti gli operatori del diritto sul tema: l’obiettivo è rimuovere potenziali ostacoli".

Ce ne dica uno.

"Istituire sezioni specializzate dei tribunali può evitare, ad esempio, che un giudice non preparato in materia emetta sentenze errate solo perché non aveva capito il caso e la persona che aveva davanti. Parlo di vittime reticenti, chi fa denuncia e poi la ritira, chi la integra o chi torna insieme all’uomo violento. Fattori che hanno portato quei giudici a ritenere la denuncia infondata".

Altre modifiche previste dal disegno di legge?

"Inserire sezioni specializzate della polizia giudiziaria. Ho pensato anche a un’assistenza post-processuale delle vittime e all’introduzione, appunto, dell’educazione al rispetto all’interno delle scuole. Incontri come quello di Pietrasanta rappresentano, grazie alla partecipazione e al confronto tra professionisti del settore, un importante momento di divulgazione non solo tecnico-giuridica ma anche culturale e scientifica, per assestare un colpo decisivo alla violenza domestica".

d.m.