ALICE GUGLIANTINI
Cronaca

Anche i camping hanno ceduto il passo alle mete low-cost

Montemagni: "Ormai la gente prenota appena prima di partire per scegliere l’offerta più vantaggiosa sui portali"

Un campeggio

Viareggio, 10 agosto 2019 - Da quasi 20 anni le presenze turistiche nei campeggi viareggini e torrelaghesi avevano surclassato quelle negli alberghi. Merito degli imprenditori, che hanno investito e dotato le strutture dell’ecovacanza di piscine, bungalows con aria condizionata, piazzole con collegamenti al top. Ma poi messe spiagge attrezzate sull’arenile del Parco sono state spazzate via. La movida friendly, anche a causa degli eccessi, s’è ridotta ai minimi termini. Dal troppo spinto la vita sulla Marina s’è ridotta a un timido torpore. Infine, il colpo finale della crisi generale.

Ma alla crisi, secondo Michele Montemagni che gestisce il Bosco Verde ed è anche presidente regionale di Assocamping, si può e si deve reagire. Se nessuno mette i bastoni tra le ruote. «Il concerto che c’è stato in piazza Maria Luisa dovrebbe essere una cosa normale, e non un evento straordinario – dice – Ma basta spostarsi sulla Marina di Torre del Lago per vedere che così non è. I numerosi parcheggi vuoti impongono una riflessione. Abbiamo riscontrato un calo di presenze del 15% dall’inizio della stagione a ora. Comunque in queste due settimane ci aspettiamo arrivi, siamo positivi. Così come per il mese di settembre. Il problema non è più la destagionalizzazione ma la vera alta stagione. Le perdite, anche di stranieri, sono generalizzate».

Montemagni mastica parecchio marketing: «Bisogna rivolgersi a un mercato che è cambiato. Ormai i turisti prenotano il giorno stesso in cui partono. Anche gli olandesi, che generalmente prenotavano con largo anticipo. Questo comporta che i turisti scelgano le offerte migliori nelle destinazioni più appetibili». E per di più le imprese ricettive sono salassate dagli aggi dei portali di prenotazione come Booking.com. «Disintermediazione» è la parola d’ordine del presidente di Assocamping: «Le attività devono potersi affacciare direttamente sul mercato. Vendere direttamente al turista-cliente senza passare da questi colossi. Le camere vengono messe in vendita a prezzo lordo, e questi colossi trattengono il 20% per la mediazione. Questa cifra viene portata fuori dall’Italia perché non hanno sedi nel nostro Paese e quindi non viene reinvestita nel turismo. E’ chiaro che una struttura da sola non può portare avanti questa battaglia che va combattuta a livello regionale e nazionale».

Dai massimi sistemi a Torre del Lago, però, i turisti sono ancora a chiedono più servizi. Come fitness e wellness, che ormai non sono più nemmeno optional dell’offerta delle vacanze. «Mi rendo conto che sarebbe un sogno, ma pensiamo ai parchi a tema per le famiglie come il Cavallino Matto. Hanno opportunità e numeri con ricadute importanti sul turismo. Torre vive anche di turismo familiare. Oppure pensiamo ai tanti che vanno ai centri benessere come Asmana, e noi non abbiamo niente di paragonabile. Al contrario qua ci sono problemi che si rincorrono da tempo – conclude Montemagni – Il decoro, la cura del verde, ma anche la prostituzione che col turismo familiare si concilia proprio male. Così come lo spaccio intorno ai locali. Serve un progetto di rilancio della frazione». Tanti bambini sono diventati vecchi ascoltando questa richiesta.