Il telefono negli studi non smette di squillare. E poi ci sono i messaggini, che arrivano a tutte le ore. Anche nei festivi. C’è “quel mal di gola che non passa“, un’infiammazione peggiorata in poche ore, la tosse che “di notte non dà tregua“. “Devo fare il tampone?“. “E il vaccino?“. Per i problemi di salute più comuni fino a quelli più complessi, il medico di famiglia resta il punto di riferimento. Dunque uno dei fronti di prima linea del nostro servizio sanitario. E mentre la popolazione è invecchiata, con tutte le problematiche che lo scorrere del tempo lascia sul fisico, questo fronte si è assottigliato.
"Abbiamo pubblicato dei bandi proprio per aprire nuove convenzioni e dunque per rafforzare il sistema territoriale – spiega il direttore del distretto Asl Versilia, il dottor Alessandro Campani – ma la maggior parte sono andati deserti. E questo è un problema nazionale, non della Versilia". Alla cronica carenza di medici, dall’emergenza Covid, si è provato a trovare rimedio, allargando gli accessi ai corsi di specializzazione, che in medicina generale sono triplicati. Ma perché la “cura“ faccia effetto deve trascorrere il tempo della formazione.
Nell’attesa... In Versilia oggi sono cento i medici di famiglia convenzionati con l’Asl: 73 in servizio tra Viareggio, Camaiore e Massarosa, e 27 per i territorio di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza e Stazzema. Mediamente ogni medico di famiglia assiste 1.300 pazienti, con circa dieci medici che hanno dato la disponibilità ad alzare il numero di assistiti da 1.500 a 1.800.
Ad inizio annol’Asl ha aperto la procedura per rinforzare “il fronte in prima linea“ e dunque il numero delle convenzioni. Aprendo bandi per 25 medici di medicina generale, tra Versilia Nord e Versilia Sud. "E all’appello – prosegue Campani – hanno risposto in due", che hanno preso servizio uno in ciascuna zona.
La criticità maggiore resta nell’area della Versilia Sud, dove un anno fa – proprio per la carenza di medici – la Asl è dovuta ricorrere ad una procedura straordinaria stipulando un contratto a tempo determinato con il dottor Vaglio, che per 12 mesi ha assistito 800 pazienti. "Il suo contratto è scaduto e per legge non può essere rinnovato – spiega Campani –. Nel frattempo abbiamo stipulato una nuova convenzione, poi sei medici hanno esteso il numero degli assistiti e un corsista ha ottenuto l’abilitazione e dunque la possibilità di passare da mille a 1.500 mutuati". E dunque ad oggi ci sono 3.800 posti liberi tra cui gli ex pazienti del dottor Vaglio possono scegliere. Nel frattempo la procedura per sostenere l’assistenza territoriale è entrata nelle fase tre, rivolta ai corsisti che stanno completando il percorso formativo per ottenere il titolo di medico di medicina generale. "E da quello che possiamo ipotizzare – conclude il dottor Campani – entro la fine dell’anno potrebbero prendere servizio 4 o 5 giovani medici".