Cambio di prospettiva. I giovani protagonisti nella battaglia contro le dipendenze

Al Teatro Jenco l’incontro promosso da Consulta degli studenti e Prefettura. Sono stati i ragazzi a interrogare gli esperti sulla base delle proprie esperienze.

Cambio di prospettiva. I giovani protagonisti nella battaglia contro le dipendenze

Cambio di prospettiva. I giovani protagonisti nella battaglia contro le dipendenze

di Gaia Parrini

VIAREGGIO

Era una sala gremita di giovani, ieri mattina, quella del Teatro Jenco per l’appuntamento “Uniti contro le tossicodipendenze“.

Una platea di studenti, dell’Istituto Marconi, del Piaggia, del liceo artistico Stagi di Pietrasanta e dell’istituto comprensivo Darsena. E ragazzi sul palcoscenico a moderare gli interventi, per un incontro pensato dai giovani per i giovani.

“Uniti contro le tossicodipendenze“ è, difatti, l’iniziativa ideata dalla Consulta studentesca provinciale in collaborazione con la Prefettura di Lucca, con lo scopo di offrire alle nuove generazioni strumenti per affrontare i problemi, fisici e psichici, delle dipendenze.

"La parola giovane equivale alla parola futuro – dice, a seguito dei saluti istituzionali del vicesindaco Valter Alberici e della dirigente dell’ufficio scolastico territoriale Ilaria Baroni, Leonardo Pistoia, uno dei rappresentanti della Consulta –. Siamo i giovani di adesso e gli adulti di domani. Il domani, come vogliamo dipingerlo? Buio, o pieno di luce? Questo evento non ha l’obiettivo di demonizzare e condannare, ma di interrogare e aiutare".

Proprio a questo scopo, invitati sul palco, hanno preso la parola membri delle istituzioni, e non. Dal comandante della Polizia Stradale di Lucca Pietro Ciaramella, che ha esposto gli effetti delle sostanze sulla guida e i servizi di contrasto in atto, all’unità cinofila della Guardia di Finanza, che, con il cane Paco ha simulato un’azione antidroga. Dall’ex dirigente dell’Istituto Galileri Artiglio, Nadia Lombardi, che ha ricordato la fondamentale importanza del fare rete, tra scuola e famiglia, agli esponenti del ramo medico, interrogati su quali siano i motivi che portano all’abuso di sostanze stupefacenti e quali possano essere le vie di soluzione.

"Molti giovani cominciano a fare uso di droghe per cercare di stare meno male – sostiene lo psichiatra Guido Intaschi, responsabile del servizio dipendenze di Viareggio –. Non aiuta il contesto culturale di una società, come quella attuale, additiva, che si muove a ritmi sempre più accelerati. Questo facilita la malattia, che modifica gli effetti di neuroplasticità del cervello con effetti collaterali della dopamina rilasciata da sostanze chimiche, che causano la perdita della capacità di sentire piacere naturalmente. Per riabilitare il paziente a questa capacità ci vuole molto tempo".

"L’adolescenza è l’età del gruppo – aggiunge Emanuele Palagi, psicologo del SerD –. È sempre quello che influenza, nel caso specifico delle dipendenze. È inoltre l’età della rivoluzione, del superamento del limite, che ha un grande fascino sui giovani, così come i miti che lo incarnano. Il problema di quest’epoca è quando questo meccanismo viene intercettato commercialmente, guadagnando su atteggiamenti illegali e deleteri".

Un tema, quello della commercializzazione della droga , su cui è intervenuto anche il procuratore Domenico Manzione: "Con lo sviluppo delle tecnologie c’è stato un incremento di sostanze sintetiche nel mercato e un aumento di possibilità di consumo se abbinato a canali facilmente reperibili su internet. È un ambito su cui soprattutto il crimine organizzato ha fatto affari, in particolare se si pensa alla struttura carceraria trattata come luogo di marginalità per chi fa uso di droghe. Serve dunque prevenzione e consapevolezza, per aiutare chi è caduto in questa trappola, e per chi ci è caduto, di volerne uscire. È necessaria dunque la massima sinergia di tutte le parti". Una sinergia sottolineata anche dal Prefetto di Lucca, Giusi Scaduto, a conclusione dell’evento: "Oggi abbiamo cercato di ricordare che siamo nati liberi e questa libertà deve essere messa a servizio della comunità e non della criminalità. Noi ci siamo. È una questione di scelte, e mi auguro che, tutti noi, faremo quella giusta".