ISABELLA PIACERI
Cronaca

Caccia al posto di lavoro. L’appello della balneare: "Siamo senza personale"

Il j’accuse di Laura Botarelli, titolare dello stabilimento lidese ’Il Cavallone’ "Ci sono meno giovani e chi lavora vuole farlo solo alle proprie condizioni" .

La stagione balneare è iniziata, ma ci sono ancora degli stabilimenti in cerca di personale

La stagione balneare è iniziata, ma ci sono ancora degli stabilimenti in cerca di personale

Versilia, estate senza personale: serve un patto tra lavoro e formazione e corsi retribuiti per chi voglia specializzarsi. Viene da Laura Botarelli, nota balneare lidese, titolare dello stabilimento Cavallone, l’appello a chi governa la Versilia e alle scuole per assenza di personale.

"Qui, come in tante altre zone turistiche d’Italia, l’estate inizia con un problema ormai strutturale: la mancanza di personale nei pubblici esercizi, nella ristorazione e nel turismo - esordisce l’imprenditrice - Bar, hotel, ristoranti, campeggi e stabilimenti balneari fanno sempre più fatica a trovare lavoratori stagionali. Il problema non è solo economico: è demografico, culturale e organizzativo. Meno giovani, più domanda: è l’effetto demografia. Alla base c’è un dato innegabile: ci sono meno giovani. Il calo delle nascite, in atto da decenni, ha ridotto la fascia di età 18-30 anni, quella che tradizionalmente ha sempre garantito forza lavoro stagionale. Oggi l’offerta di lavoro supera la disponibilità di personale, e chi cerca lavora alle proprie condizioni".

Un corto circuito tra aspettative e motivazione dunque: da una parte il lavoro stagionale è percepito come poco riconosciuto, faticoso e con prospettive scarse; dall’altra, chi lavora spesso non si sente motivato, proprio perché non vede un futuro in quel settore. Il risultato? Poco impegno e scarsa qualità, in un contesto dove il turismo chiede professionalità e velocità. “La scuola alberghiera e’ una risorsa da rilanciare - prosegue Botarelli - Le scuole professionali – come l’Istituto Alberghiero “Marconi” di Viareggio – rappresentano una risorsa fondamentale. Ma il collegamento con il mondo del lavoro va rafforzato. Serve un vero patto territoriale tra scuola, imprese, associazioni di categoria e istituzioni, per formare giovani preparati e pronti a entrare nel settore con competenze spendibili”. E quindi? “Un’idea concreta: corsi retribuiti per chi vuole specializzarsi - spiega - Durante i mesi invernali, quando i lavoratori stagionali restano fermi, si potrebbero attivare corsi retribuiti per chi vuole crescere nel proprio mestiere. Finanziati da scuole, enti e associazioni di categoria, questi percorsi potrebbero offrire formazione pratica in sala, cucina, accoglienza, lingue straniere, gestione clienti. Non si tratta di un costo, ma di un investimento diretto sulla qualità del turismo”. È innegabile che, in passato ma anche oggi, esistano situazioni di sfruttamento. Turni massacranti, buste paga basse, nero. E c’è un rischio concreto: la progressiva uscita delle imprese familiari a favore delle multinazionali, che spesso operano con logiche impersonali, interessate più ai margini che alle persone. Con loro, lo sfruttamento potrebbe crescere, non diminuire. “ Il turismo si salva con il dialogo.

Il turismo è una risorsa vitale per la Versilia, ma senza personale motivato, formato e tutelato, ne va della sostenibilità del sistema - chiude la Botarelli - Serve un nuovo patto di territorio, fondato su collaborazione, rispetto, formazione continua e prospettive concrete. Solo così potremo avere stagioni davvero all’altezza della nostra tradizione”.

Isabella Piaceri