REDAZIONE VIAREGGIO

Caccia ai segni degli antichi confini fra stati

Gli escursionisti della Uoei di Torre del Lago hanno censito i cippi posizionati nel 1798 per delimitare i territori di Lucca e Toscana

Riscoprire le radici e la storia del nostro territorio, valorizzandole (anche) in chiave turistica. E’ un lavoro interessante ed encomiabile quello portato avanti dai membri dell’Uoei di Torre del Lago, che si sono messi sulle tracce - è proprio il caso di dirlo - delle testimonianze tangibili del vecchio confine che divideva il Granducato di Toscana dalla Repubblica di Lucca. Nello specifico, l’interesse degli escursionisti si è concentrato sui cippi che segnavano concretamente il confine tra i due stati, lungo una linea retta che partendo dal lago di Massaciuccoli taglia la frazione pucciniana più o meno all’altezza della Bufalina. Fino a pochi mesi fa, ne erano stati censiti soltanto due; l’Uoei ne ha ’riscoperti’ altri quattro, mentre di altri tre - in totale erano nove - al momento si sono perse le tracce. L’ipotesi più accreditata è che si trovino all’interno dei giardini privati di abitazioni che, nel frattempo, sono state tirate su nella zona.

"Siamo partiti dal ’Fiaschetto’ e nel giro di qualche uscita, basandoci sulle mappe storiche dell’epoca, siamo riusciti a rintracciare i cippi che stavamo cercando – raccontano i protagonisti dell’iniziativa –, segnati con la data 1798 e una progressione di numeri romani; inoltre, abbiamo trovato un grande cippo che segnava il confine tra il Demanio e la proprietà Salviati, che ci ha permesso di apprezzare l’avanzamento del mare".

L’idea, adesso, è di realizzare un sentiero di interesse storico-naturalistico. "Abbiamo segnalato i cippi al Comune e alla Soprintendenza perché si occupino della messa in sicurezza e di un eventuale recupero, visto che alcuni cippi sono parzialmente interrati. Sarebbe interessante farli rientrare in un percorso naturalistico e si potrebbe pensare, perché no, di farci passare la Ciclovia Tirrenica. Noi siamo a disposizione per concordare un eventuale tracciato: con i nostri soci, abbiamo già fatto un paio di escursioni con due gruppi separati. E’ un percorso semplice, pianeggiante, che si completa in circa quattro ore comprese le soste e le visite ai luoghi d’interesse storico. Per rendere operativo il sentiero, basterebbero una pulita (in parte ce ne siamo già occupati...) e l’installazione di segnaletica e cartellonistica".

Oltre ai cippi, la ’caccia’ degli escursionisti sulle tracce della storia ha permesso di puntare i riflettori su alcuni platani secolari "che si trovano un paio di metri oltre il confine – spiegano ancora i membri dell’Uoei – e che dunque, con ogni probabilità, dovrebbero essere stati piantati dal Granducato di Toscana per delimitare il proprio territorio. Un’altra evidenza storica da inserire nel percorso, che consentirebbe di valorizzare l’escursione anche da un punto di vista storico-culturale".

Daniele Mannocchi