DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Versilia, bufera sul caro-scontrini. Critico boccia i prezzi, gestore mostra le bollette

Nel mirino del noto esperto Tozzi finisce uno dei locali in piazza Duomo a Pietrasanta. "Dodici euro per un servizio scadente". La replica: "Tariffe in linea con la città".

Bufera sul caro-scontrini Critico boccia i prezzi Gestore mostra le bollette

Pietrasanta (Lucca), 11 agosto 2023 – Ciclicamente lo scontrino rilasciato da un bar suscita rimostranze e polveroni. Era successo alcuni mesi fa con un locale di piazza Duomo e in questo periodo la polemica infuria in tutto lo stivale dopo la scelta di alcuni locali di far pagare anche il piatto convidiso da più clienti. Inevitabile, quindi, che al primo “neo“ suoni la campanella di un nuovo ring. Stavolta i contendenti sono il noto critico enogastronomico Leonardo Tozzi e il titolare del bar “Pietrasantese“ Michele Bartoli. Frequentatore di lunga data del centro storico di Pietrasanta, Tozzi non ha gradito né il costo di un aperitivo – pari a 12 euro – né il servizio a corredo. Con uno sfogo sulla rete che, come avviene in questi casi, ha generato un vivace e infuocato dibattito.

"Avendo il ’Pietrasantese’ costi più alti di qualsiasi altro locale sulla stessa piazza – scrive Tozzi – dovrebbe corrispondere maggiore qualità nei cocktail e nel servizio al tavolo. Invece nell’hot spot di questa bella cittadina ci siamo visti portare buste chiuse di patatine e noccioline, un vasetto con due carote e due sedani, un campioncino di ’Philadelphia’ e quattro pezzettini mosci di schiacciata. Se tornasse all’antico, prima del Covid, pagheremmo più volentieri i 12 euro a testa".

Uno sfogo che, pur rispettandolo, Bartoli non accetta sostenendo che il critico enogastronomico evidentemente non è al corrente degli effetti del caro-vita né della differenza che c’è tra prendere un aperitivo nel cuore di Pietrasanta o in un defilato bar di periferia.

"Le rimostranze sono comprensibili – replica il gestore – ma si continua a commettere un errore: non siamo ’noi’ contro di ’loro’, non si specula sui clienti. Ci sono certe dinamiche tali che se vai a mangiare pizza al Forte non la pagherai mai come a Camaiore. Infatti molti locali di periferia non ce la fanno ad andare avanti perché gravati da affitti e bollette. Se vuoi dare un certo servizio in più, e la clientela di Pietrasanta se lo merita viaggiando la città su un tenore medio-alto, questo incide sui costi, incluso il personale. Anzi, forse siamo bassi rispetto a certe realtà vicine. Quindi sono polemiche sterili, anche perché c’è un listino. Se in vetrina c’è una camicia da 800 euro non sei obbligato a comprarla".

E sui rincari Bartoli non batte ciglio: le bollette della luce parlano da sé: "A giugno ho pagato 4.200 euro, a fronte dei 1.500 di un anno fa. Idem i prezzi: i liquori sono aumentati del 40% e quando scoppiò la guerra in Ucraina erano lievitate le bevande gassate perché non si trovava l’anidride carbonica. Non siamo qui per ’spennare’, ma è l’andamento delle cose. Vedi anche i pagamenti: prima l’80% era in contanti e il 20% con il pos, ora è il contrario. Va bene, ma la gente lo sa cosa comporta anche in termini di tempo viste le file che si formano?".