Bollette, i ristoranti tremano: "Siamo costretti a lasciare a casa il personale"

L’estate rovente dei rincari lascia presagire un autunno difficile: "Pur avendo lavorato molto, abbiamo perso ogni guadagno" Gli imprenditori alle prese col salasso: "Tutto costa di più, i generi alimentari sono aumentati tra il 10 e il 30%. Il pesce dell’80%"

Rispetto a un anno fa le bollette sono aumentate del triplo

Rispetto a un anno fa le bollette sono aumentate del triplo

Viareggio, 30 agosto 2022 - La stangata non è solo il titolo del famosissimo film con Paul Newman, ma è il termine più consono per definire ciò che, a causa degli aumenti vertiginosi dei prezzi dell’energia e delle materie prime, tocca e toccherà alle famiglie ed alle attività. Se gli alberghi piangono, calcolando a luglio rincari del 200% sulle bollette, e ipotizzano chiusure invernali; i ristoratori non ridono. E nemmeno i dipendenti: con gli imprenditori stritolati da rincari che arrivano anche ad un 300% a rischiare il posto è il personale.

“Tirare la cinghia” è l’imperativo per andare avanti, ma il futuro che si intravede all’orizzonte non è azzurro. E’ nero, anzi nerissimo. "Finita l’estate – ammette sconsolato Fabio Gentili del Bar Trattoria “l Nostromo“ in Darsena – dovrò dimezzare il numero dei dipendenti. Mi dispiace tantissimo, ma non potrò fare diversamente perché la situazione è pesantissima". Spirito combattivo, Gentili sprona la politica: "Invece di fare proclami, adesso è urgente mettere un tetto al costo dell’energia. Servono poi una serie di sgravi fiscali che possano mitigare questi aumenti e occorre mettere mano al cuneo fiscale, vero tormento per gli imprenditori". Poi ci mostra l’effetto della stangata: "La bolletta luce è passata da 900 a 1700 euro ed il costo delle vongole, tanto per dirne uno, è triplicato. Sono solo due esempi eclatanti per far capire che è aumentato tutto. E quando dico tutto intendo proprio tutto". Ma non i prezzi sulla carta: "Non l’ho fatto, e non lo farò in futuro. Perché scaricare tutto sul cliente sarebbe controproducente, ma così è durissimo resistere".

Anche Andrea Prosperi , de “La Costa dei Barbari“, fa i conti con gli aumenti vertiginosi e trasversali: “Per quanto riguarda il genere alimentare gli aumenti – fa una stima – oscillano fra il 10 e il 30 per cento, ma ci sono picchi anche dell’80 per cento sui prodotti ittici. L’acqua gassata poi è quasi introvabile. Per quel che concerne l’energia, la bolletta della luce è schizzata da 5000 a 10000 euro per il solo mese di luglio”". Il titolare del ristorante più ricercato per le grandi cerimonie ha dovuto fare di necessità virtù. "Lavoriamo solo per i grandi eventi - spiega - e ritoccheremo i prezzi, ma non oltre il 10 per cento. Mentre per gli eventi già programmati, e concordati, dovremo rinunciare al guadagno". Il lavoro non manco, le prenotazioni fioccano: "Ma i dubbi e le paure ci sono eccome. Ad esempio avremo ancora le necessarie riserve di gas o andremo incontro ad una razionalizzazione?".

Stessa situazione sulle colline, che in questa stagione sono tornate a popolarsi di turisti stranieri. "Qui sì lavora, e si lavora anche molto – racconta Andrea Lovi del ristorante “La Piazzetta“ di Gualdo a Massarosa –, ma la marginalità è crollata". Gli aumenti, in ogni voce, la causa. "Rispetto al 2021 - specifica - il costo energetico è lievitato del 70-80 per cento, da 800 a 1300 euro, ma è triplicato anche il costo dell’olio di semi, da 1,30 a 3 euro, così come quello della pasta o della carne per non parlare dei trasporti che oramai faccio personalmente per cercare di risparmiare qualcosa. Ho leggermente ritoccato i prezzi, ma non di più perché si lavora anche perché manteniamo prezzi concorrenziali. Un altro problema irrisolto è quello delle tasse sul lavoro e sui consumi stessi. O il governo ci mette mano o sarà impossibile risollevarci".