Bigazzi, statua nel parco di Bussoladomani

Inaugurazione a Lido di Camaiore nell'area che fu di Sergio Bernardini

Giancarlo con la moglie Gianna Bigazzi

Giancarlo con la moglie Gianna Bigazzi

Lido di Camaiore (Lu), 1 novembre 2017 - «La scultura che rappresenterà mio marito? Sarà mossa e non statica, direi easy. E non certo una statua istituzionale come quelle del passato. Mi auguro che a breve si possa collocare e che sia molto carina per chi la vedrà». Gianna Bigazzi parla con nostalgia e disincanto di questo suo grande amore, e al presente: come se Giancarlo Bigazzi, produttore discografico, compositore, tra i fondatori degli Squallor, uno dei più noti autori e parolieri della canzone italiana, fosse ancora qui.

Una sfilza di titoli di canzoni che hanno fatto grandi chi li ha cantati, cuciti su di loro da lui: da Gloria, a Rose rosse, a Si può dare di più e Self Control. Canzoni che non hanno età nè tempo. E artisti come Marco Masini che non manca di ringraziare sempre questo suo padre spirituale. «Come a Firenze un tratto di lungarno dove si passeggia porta il suo nome, dove c’era la Bussoladomani di Bernardini caro amico di Giancarlo e mio, si potrà passeggiare nel Parco delle Note». Gianna Bigazzi, produttrice anche lei, non dimentica nè vuole dimenticare: è qui che sarà collocata la statua di bronzo e organizzati eventi culturali già nei mesi prossimi.

«L’idea della statua – racconta Gianna Bigazzi – è stata del sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto. Ci si conosceva e mi ha chiamato perchè dopo i fasti di Bussoladomani il parco era stato a dir poco dimenticato. E anche per lui, oltre che per me, che abito a pochi passi, era uno strazio vedere come fosse ridotto. Perchè Bussoladomani era stata un’idea portata alla vita da Sergio Bernardini, un uomo di spettacolo come ce n’erano pochi, avanti sui tempi. Credo che sia stato lui ad aver pensato la prima tenda per fare concerti e spettacoli in Italia. Ed ebbe un enorme successo». Ma come rappresentare Giancarlo Bigazzi in statua? «Sarà seduto sullo sgabello davanti al pianoforte, appoggiato alla tastiera con atteggiamento non da classico pianista, ma in maniera disinvolta. In mano, da una parte una penna e dall’altra l’immancabile sigaretta. Avrà gambe accavallate e un quaderno aperto sulle ginocchia. Direi una statua casual. Sono molto grata al Del Dotto che questa scelta sia ricaduta su Giancarlo per un parco più pop che classico. Al posto del meravigioso Puccini che giustamente imperversa in Versilia».

Chi è l’autore? «Michele Cosci e fatta fondere da Mariani di Pietrasanta». Niente marmo: «Troppo funereo. Per come sono io, ritengo che mio marito sia ancora vivo e tra noi. E so che questa statua lo farà pure arrabbiare talmente voleva stare dietro le quinte e mai sotto i riflettori. Ma per amore di sicuro mi perdonerà».