Beppe dalle mani d’oro. Dopo 100 anni vende il chiosco di fiori davanti al cimitero

Il professore lasciò la cattedra d’arte per aiutare il padre Tersilio "I ricordi? Sono tanti soprattutto dei tempi del boom tra il 1960 e il 1980. Tra i clienti più famosi i banchieri Bertolli e le attrici Sandrelli e Ricci".

VIAREGGIO

“Beppe” dalle mani d’oro ha detto basta. Il professore che ha portato l’arte tra i fiori ha, infatti, deciso di vendere il suo storico e centenario chiosco dei fiori davanti al Camposanto della Misericordia del Marco Polo. Si parla di una gestione familiare che iniziò il secolo scorso, tra le due guerre, quando il padre Tersilio Rossi costruì un chiosco di legno in stile liberty (come vigeva a quel tempo in tutta la città e in Passeggiata con l’architetto Alfredo Belluomini che ornava Viareggio con splendidi edifici art nouveau assieme al ceramista Galileo Chini) per la prima rivendita di fiori davanti ai nuovi cimiteri. Infatti il camposanto comunale si trovava prima in centro città ed è stato poi spostato diverse volte fuori dal tessuto urbano (dell’epoca) fino alla sede attuale nel 1876.

Poi Tersilio ha iniziato a non stare bene, e “Beppe” ha lasciato il suo lavoro di insegnante di disegno per affiancare il padre. Tersilio se n’è andato negli anni ’80 e Giuseppe ha preso in mano le redini dell’attività di famiglia, anche se già da adolescente dava una mano. Beppe, viareggino doc (è nato alla Migliarina), è cresciuto tra fiori ed arte e portò quindi una ventata di modernizzazione con innovative composizioni che abbinavano i fiori alla frutta fino a materiali stravaganti come plastica, gli straccali del mare, metalli lavorati ad arte ed altro. "A settantacinque anni è ora di smettere – annuncia Rossi – e lasciare spazio ai giovani. Tristezza? Un po’, perché ho passato la vita qui assieme a mia moglie (Alberta Franceschi, ndr) e i ricordi sono tanti, soprattutto i tempi d’oro, cioè dai ’60 agli ’80, quando si lavorava a pieno regime oltre che per i cimiteri anche con i tanti turisti, eventi e personaggi che frequentavano Viareggio. I soldi giravano e quindi c’erano richieste stravaganti che davano grandi gratificazioni. Ma è venuto il momento di pensare, per me e mia moglie, a riposare e alla nostra famiglia".

"Clienti famosi? Mi ricordo la famiglia Bertolli, banchieri di Lucca, Stefania Sandrelli e l’attrice Eleonora “Nora” Ricci (nata a Viareggio e prima moglie di Vittorio Gassman, ndr)". E così un altro maestro di un tempo lascia, e sulle vetrine è apparso un malinconico cartello “vendesi”, come se ne vedono sempre più in una città che ormai, giorno dopo giorno, sta perdendo la sua identità. Dario Pecchia