
Stabilimenti balneari all’asta a gennaio dopo il colpo di coda dell’Unione Europea che ha ripreso la procedura d’infrazione? I Balneari non ci stanno. All’unisono dicono no alle aste e ripongono fiducia nel Governo. Con una sola voce affermano che il cammino intrapreso porti alla soluzione. Ma saranno con il fiato sospeso fino al 31 dicembre, termine ultimo per bloccare la procedura delle aste.
Da Forte dei Marmi a Viareggio la posizione dei balneari è univoca "Le aste sono inammissibili", tuonano dimostrando di essere un fronte unito e granitico e rimandano al mittente la decisione europea. "Il Governo sta lavorando in Europa per dimostrare che la risorsa non è scarsa. E noi siamo fiduciosi nella strada che ha intrapreso: sono certo che entro il 31 dicembre questa matassa verrà dipanata. Il Governo dimostrerà che la strada che ha intrapreso è quella giusta e che quindi le aste saranno bloccate. Ci sono sessanta giorni di tempo nei quali il Governo può motivare in modo articolato il percorso. Non c’è niente da dire, la strada tracciata è giusta. La normativa deve essere applicata nel modo adeguato e c’è poco da discutere", spiega Martino Barberi, presidente dei balneari di Forte dei Marmi.
"La Bolkestein deve essere interpretata come sta scritta, la mappatura del territorio dà ragione a noi e evidenzia che la risorsa non è scarsa. Parlano i numeri: non c’è scarsità la costa occupata rappresenta il 33%, resta il 67% di superficie libera sulla quale concedere nuove concessioni per chi vuole intraprendere questa attività, quindi perchè sottrarre i bagni a noi che abbiamo già investito nel settore?", argomenta Francesco Verona, presidente dei Balneari di Pietrasanta.
"L’ultima parola spetta alla Corte di Giustizia Europea quindi il parere della Unione Europea che vorrebbe far partire le aste dal 1° gennaio 2024 non è quello definitivo. L’Unione Europea deve rispettare la sentenza della Corte che afferma che sono gli Stati a decidere per questo settore", interviene in modo chiaro Tommaso Magnani, presidente dei balneari di Viareggio. "In questo momento siamo al secondo tempo dei supplementari e stiamo perdendo altro tempo. Il documento del Governo italiano che arriva in modo tardivo, ma che rappresenta un passo in avanti in questo percorso non è stato accolto. Ma la scarsità della risorsa non esiste, il mercato non è chiuso è ancora aperto. Ma perchè togliere qualcosa a chi c’è lo ha già e ha esperienza nel settore da anni. Il Governo deve presentare in questi due mesi di tempo un documento più preciso, più raffinato. E poi ripeto la parola dell’Unione Europea non è l’ultima", argomenta con foga Tommaso Magnani. Opinione analoga espressa anche da Marco Daddio che rappresenta i Balneari di Camaiore che afferma: "La Corte di giustizia europea ha già sentenziato che le valutazioni sulla Bolkestein spettano al Governo italiano". Restano due mesi di tempo per il confronto tra l’esecutivo e gli uffici della Unione Europea per evitare che il nuovo anno sia quello delle aste per gli stabilimenti italiani.
Maria Nudi