Balneari, c’è il tavolo istituzionale Si farà la mappatura delle spiagge

Passo in avanti nella strategia del Governo Meloni per salvare le attività degli imprenditori del mare

Balneari, c’è il tavolo istituzionale  Si farà la mappatura delle spiagge

Balneari, c’è il tavolo istituzionale Si farà la mappatura delle spiagge

di Daniele Mannocchi

Fa registrare un altro passo in avanti la strategia del governo per salvare i balneari. Breve riepilogo dello stato dell’arte: la direttiva Bolkestein prevede che le concessioni non finiscano all’asta nel caso in cui non ci sia "scarsità" del bene da dare in concessione. Nell’ultima sentenza sul tema, la Corte di Giustizia Europea aveva detto, semplificando: "Volete evitare le aste puntando sulla scarsità della risorsa? Benissimo, ma servono criteri chiari e trasparenti per verificare se questa ’scarsità’ ci sia oppure no".

E il governo si è messo all’opera. Nei giorni scorsi, è stato istituito un tavolo tecnico consultivo che, "una volta acquisiti i dati relativi a tutti i rapporti concessioni in essere delle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali – si legge in una nota di Palazzo Chigi – definisce i criteri per la determinazione della sussistenza della scarsità di risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale, sia di quello disaggregato a livello regionale, e della rilevanza economica tranfrontaliera". Insomma, si procede con la mappatura delle coste e si lavora a definire i parametri relativi alla "scarsità del bene".

"Il calcolo viene fatto su base nazionale – sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi –, punto. E i criteri li dobbiamo dare noi. Tutto il resto è marginale, secondario. L’importante, semmai, è la composizione del tavolo: ci saranno dei rappresentanti dei vari ministeri interessati, e sarà presieduto dal capo di gabinetto del presidente del consiglio, a dimostrazione che tutta l’operazione è sovrintesa in prima persona dal premier Meloni, che ha tenuto la delega generale".

A dirigere i lavori per la definizione della scarsità della risorsa, dunque, ci sarà proprio il ’cavallo’ su cui la categoria dei balneari aveva puntato alle elezioni di settembre. Ma basterà? L’avvocato Alessandro Del Dotto, ad esempiom prospetta un lavoro particolarmente complicato. E pensa che sarebbe saggio cautelarsi con delle "scialuppe di salvataggio": "È evidente la volontà del governo di impegnarsi a fondo con la mappatura – spiega – ed è interessante che lo screening venga fatto su dimensione nazionale, con il dato disaggregato a livello regionale. Per quanto riguarda il ’transfrontaliero’, occhio alla valutazione: il Consiglio di Stato, ad esempio, lo dà per scontato. La cosa più interessante sarà monitorare cosa faranno sui criteri per definire la scarsità della risorsa: è un’attività di una delicatezza enorme, perché la Corte Europea ha stabilito che devono essere trasparenti e verificabili. Sarà un lavoro da fare col bisturi".

Anche perché, le prospettive non sono rosee: "Le cose vanno fatte non bene, di più, altrimenti si rischia di trovarsi di nuovo in mezzo ai ricorsi. Arrivati a questo punto, mi pare evidente che abbiano puntato forte sulla mappatura (che andrà completata entro il 28 luglio, scadenza del decreto Milleproroghe; ndr) e siamo tutti in attesa dei risultati. Ma fanno solo quello? Non parlano di una riforma complessiva del sistema? Se non andasse come previsto, c’è un piano B?".

L’interrogativo di Del Dotto nasce da una constatazione di fatto: "Se c’è un tema caro all’Europa, è quello della concorrenza di mercato. Quindi, una volta individuata la quantità di risorsa disponibile, ci saranno ragionamenti molti fini da portare avanti, che incriano tematiche giuridiche e politiche, per arrivare alla definizione di ’scarsità’. Banalmente, un bene è scarso quando la domanda supera l’offerta. Il lavoro sui criteri dovrà essere minuzioso, altrimenti c’è il rischio che si riparta con un’altra via crucis giudiziaria lunga decenni".