Bagnini in via d’estinzione. Il nuovo regolamento. "Fuori gioco i ragazzi e anche i cinquantenni"

L’allarme dell’onorevole Zucconi e di Genovali della Società salvamento. Solo maggiorenni ammessi al corso di 100 ore più lo stage in spiaggia. "Ogni 5 anni va ripetuto l’esame, sparisce il rinnovo con visita medica"

Un’esercitazione di salvataggio e rianimazione in spiaggia

Un’esercitazione di salvataggio e rianimazione in spiaggia

Versilia (Lucca), 12 febbraio 2024 – Davvero gli stabilimenti balneari rimarranno senza bagnini? La realtà introdotta dal nuovo Regolamento di salvamento sembra peggiore di quanto temuto dall’onorevole Riccardo Zucconi. Potrebbero sparire i giovani assistenti bagnanti, e anche quelli navigati. In un groviglio di requisiti e adempimenti a carico di chi sorveglia la balneazione, per uno stipendio netto che al massimo, in piena estate, tocca 1.900 euro più gli straordinari. Ma solo per tre o quattro mesi, e con una Naspi che ha ridotto molto la vecchia indennità di disoccupazione stagionale.

Chi sa tutto del disastro in arrivo è Luca Genovali, formatore della Società nazionale salvamento di Forte dei Marmi: "Nel 2016 il Ministero dei trasporti dell’allora governo a guida Pd emanò la modifica del Regolamento di salvataggio. Non entrò in vigore, ma la fine della proroga lo renderà ineludibile dal 31 marzo". Così, come un pesce d’aprile, dal giorno dopo sulle spiagge – ma anche nelle piscine, e nei lidi fluviali e lacustri – arriverà la rivoluzione.

Per esempio. Finora i corsi per bagnino (salvamento e voga) potevano essere tenuti da Federazione italiana nuoto; Società nazionale salvamento di Genova, la più antica nata 152 anni fa; e Federazione italiana salvamento acquatico, tutte sorvegliate dal Comando generale delle Capitanerie. Col nuovo regolamento gli enti promotori dei corsi dovranno avere almeno 2 centri per regione in almeno 15 regioni. E la Capitaneria di porto non sarà più presente nelle commissioni d’esame che rilasciano i brevetti.

«In tutta Europa – afferma Genovali – si può fare il corso e ottenere il brevetto a 16 anni, a parte la Francia dove l’età minima è 18 anni. Adesso anche noi portiamo l’età minima a 18 anni, il che creerà innumerevoli problemi agli stabilimenti balneari, e ai ragazzi". Perché le ore di corso per sostenere l’esame passano da 30 a 100, e 30 ore finali vanno fatte in stage negli stabilimenti balneari. Così gli studenti entrano in spiaggia a maggio, e poi quando vengono assunti? "Tanti giovani facevano il corso anche perché valeva come credito formativo scolastico, e il brevetto consentiva anche di ottenere il Libretto di mare necessario per l’imbarco. Col limite d’età si calcola che gli enti di formazione perderanno il 70% delle richieste di partecipazione ai corsi".

Magari, però, i bagni potranno ancora contare sull’esperienza dei bagnini di lungo corso, anche ultracinquantenni in forma e abituati alle emergenze. Ma secondo Genovali il nuovo regolamento rischia di allontanare tanti di loro: "Per fare il corso per la prima volta l’età massima passa da 50 a 55 anni. Prima per il rinnovo del brevetto bastava la certificazione medica, e i corsi di aggiornamento fatti da Fin e Fisa non erano obbligatori. Ma col nuovo regolamento il brevetto sarà valido 5 anni, e non basterà un aggiornamento.Per rinnovarlo si dovrà dare un nuovo esame, con tutta la trafila. E magari il bagnino esperto, che sa come uscire col patino nel mare mosso, non riuscirà a fare la vasca nei secondi richiesti".

«E poi – continua l’esperto – le paghe sono piuttosto basse, rispetto alle responsabilità. Ci saranno ulteriori costi per i corsi di 100 ore. I 16enni neobrevettati che facevano sorveglianza solo nelle pause pranzo spariranno. Infatti una decina d’anni fa c’era la fila a offrirsi per la stagione, ma da un po’ i concessionari non trovano addetti".

La responsabilità infatti non è cosa da poco: basta pensare a chi è sotto processo per la ragazzina annegata nell’idromassaggio di una piscina. Rischiano di sparire anche i rastrellatori e i ragazzi che cominciavano aprendo gli ombrelloni, visto che per poche centinaia di euro serve comunque il doppio brevetto. Ci potrebbero essere conseguenze enormi, anche economiche. Perché si sta parlando di una categoria di circa 200 mila lavoratori stagionali in Italia, di cui più di mille in Versilia. Ma, evidentemente, per la politica impegnata contro la Direttiva Bolkestein contano di più le 30 mila aziende balneari nazionali (420 in Versilia).

I bagni senza bagnino chiuderanno? Genovali pensa di no, ma teme per la sicurezza: "Adesso un bagnino brevettato può sorvegliare al massimo 70 metri di spiaggia. Quando i sorveglianti mancheranno, magari il fronte massimo da guardare salirà a 100 o 150 metri. Mettendo a rischio l’incolumità dei bagnanti. I parlamentari devono cambiare queste norme". Nel frattempo, per nemmeno 2 mila euro al mese, e gli spiccioli ai secondi livelli, vale la pena per un bagnino assumersi una tale responsabilità penale e civile?