Bus semivuoti, la gente ha paura a salire

Se andrà avanti così, alcuni autisti rischiano di esser messi in cassa integrazione dalla Ctt Nord. E c’è preoccupazione

Bus semivuoti

Bus semivuoti

Viareggio, 7 novembre 2020 - C’è stato un tempo, neanche troppo lontano, in cui l’ultimo metrò era quello in cui c’era meno gente. O perlomeno così era la norma. Oggi invece a trovarsi sui bus di linea cittadini, sembra sempre che questi, l’ultimo, lo siano sempre: perché non c’è nessuno. Una prova? Ore 11,46. L’autobus di linea 21 arriva puntuale alla fermata Aurelia - Marco Polo. Pochi a bordo, siamo in tre. Nessun problema di distanziamento e gel disinfettante appena si sale, da quella che prima era l’uscita posteriore.

Una cordicella all’interno del mezzo, separa l’abitacolo del conducente dal resto dei passeggeri. In una linea di confine, ma pur sempre raggiungibile, si trova la macchinetta per obliterare i biglietti. Intanto il bus continua la sua corsa. Fermata solo dalla salita di due controllori. Neanche l’arrivo in piazza D’Azeglio cambia più di tanto la situazione. Intanto si monta sul mezzo del ritorno. Anche questo vuoto più che mai. Chiediamo all’autista, “ma sono sempre così?”, “Eh sì, ora sì...” risponde. Ma sono le 12.03 e l’autobus parte. Davanti alle poste centrali un signore al telefono fa il suo ingresso. Intanto il bus va avanti e nemmeno di fronte alla stazione c’è qualcuno che lo fermi. Arrivati in via Marco Polo, è la nostra fermata. Il bus si blocca, cambia l’autista, l’unico passeggero a bordo rimane. A confermare le nostre impressioni sui pochi passeggeri è Nicola Da San Martino, segretario Fit Cisl Toscana Nord. "Effettivamente è così - dice - sopratutto dalla fine dell’estate a questa parte. Perché da maggio e anche nei mesi estivi un po’ di movimento c’era stato. Anche se non paragonabile a quello degli anni scorsi. Da settembre in poi la presenza è andata calando. Fino a questi ultimi giorni in cui la capienza è stata ridotta al 50%, ma di fatto questo non rappresenta un problema per il distanziamento. Innanzitutto perché gli studenti delle superiori, alla luce dell’ultimo Dpcm, sono in Dad. E poi perché tante persone hanno paura e non prendono il bus. Ma lo ribadisco, i mezzi sono più che sicuri".

«C’è il distanziamento, il gel, i mezzi vengono regolarmente sanificati - prosegue -. La poca presenza è una tendenza che si riscontra maggiormente nelle province di Lucca e Massa, non a Pisa e Livorno". Al momento però non si prevedono stravolgimenti. "Chiaramente i bus sostitutivi - prosegue il sindacalista - noleggiati per l’emergenza, andranno ricollocati. Anche per non essere uno spreco di risorse. La prossima settimana avremo poi la riunione del comitato Covid aziendale per parlare dell’ultimo Dpcm".

«Non ci aspettiamo grandi capovolgimenti, anche se col tempo ci può stare che le corse bis, ovvero due bus alla stessa ora per la stessa meta, vengano soppressi - conclude -. Un discorso simile investe anche i dipendenti: per il momento non se ne parla, però ci può stare che molti vengano messi in cassa integrazione. Consideriamo che Ctt Nord ha 1500 dipendenti, di cui 1200 autisti". Intanto il 21 novembre i sindacati Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uil/Trasporti e Faisa/Cisal hanno indetto uno sciopero provinciale di quattro ore per il 21 novembre. Sul piatto le indennità Covid in forma di ticket restaurant che da luglio non vengono più emesse dall’azienda.